Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XIV.djvu/370: differenze tra le versioni
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Berto.+ {{Ids|(Eccola; chi direbbe sotto quell’umil ciglio)|r}} |
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Tanta malizia fossevi, e tanto rio consiglio?) {{Ids|(da sè)|r}} |
Tanta malizia fossevi, e tanto rio consiglio?) {{Ids|(da sè)|r}} |
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Placida.+ Serva, signore zio. |
Placida.+ Serva, signore zio. |
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Berto.+7 Nipote, vi saluto. |
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Vi dirò in due parole di voi che ho risoluto. |
Vi dirò in due parole di voi che ho risoluto. |
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Placida.+ Sì, signor, comandate, solo obbedirvi aspiro. |
Placida.+ Sì, signor, comandate, solo obbedirvi aspiro. |
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Berto.+ Vo’, fin che siete vedova, che andiate in un ritiro. |
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Placida.+ |
Placida.+ (Capisco donde viene cotal risoluzione. |
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Il fingere opportuno deluda la finzione). {{Ids|(da sè)|r}} |
Il fingere opportuno deluda la finzione). {{Ids|(da sè)|r}} |
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Berto.+ (Mi par che non le comodi). {{Ids|(da sè)|r}} |
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Placida.+ In verità, signore, |
Placida.+11 In verità, signore, |
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Dar non mi potevate consolazion maggiore. |
Dar non mi potevate consolazion maggiore. |
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Moglie fui per mio danno, il mondo ho già provato, |
Moglie fui per mio danno, il mondo ho già provato, |
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Spero nel mio ritiro un vivere beato. |
Spero nel mio ritiro un vivere beato. |
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Mi si aprano le porte. |
Mi si aprano le porte. |
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Berto.+8 (Son rimasto incantato), {{Ids|(da sè)|r}} |
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Placida.+ Signor, padre amoroso non siete di me sola, |
Placida.+ Signor, padre amoroso non siete di me sola, |
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Ma di Luigia ancora, d’amore a voi figliuola. |
Ma di Luigia ancora, d’amore a voi figliuola. |
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Fate ch’ella non meno, fuggendo ogni deliro, |
Fate ch’ella non meno, fuggendo ogni deliro, |
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Venga meco a godere la pace del ritiro. |
Venga meco a godere la pace del ritiro. |
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Berto.+ Fanciulla... giovinetta... direi, a parer mio, |
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Fosse meglio educata in casa dello zio. |
Fosse meglio educata in casa dello zio. |
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Placida.+ Oh, in questo perdonate. Ho pratica del mondo. |
Placida.+ Oh, in questo perdonate. Ho pratica del mondo. |
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Che un uom che ha sue faccende, di ciò sa poco o nulla, |
Che un uom che ha sue faccende, di ciò sa poco o nulla, |
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E che maggior custodia esige una fanciulla. |
E che maggior custodia esige una fanciulla. |
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Berto.+ È ver, ma in luogo mio, a custodirla viene |
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Un certo don Anselmo, ch’è uom saggio e dabbene. |
Un certo don Anselmo, ch’è uom saggio e dabbene. |
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