Pagina:Panzini - Viaggio di un povero letterato.djvu/144: differenze tra le versioni
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{{Pt|gnorina|signorina}} non si muova, le rose thea stìano sedute: staranno loro, i sottotenenti e i tenenti, in piedi. Stanno in piedi: mòstrano ridenti bianchi denti. |
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Mi pare che la vògliano mangiare. |
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La graziosa pupàttola gira attorno la serenità dei suoi occhi idioti, e sembra dire: «Io mi lascierei anche mangiare. Ma come si fa?». |
La graziosa pupàttola gira attorno la serenità dei suoi occhi idioti, e sembra dire: «Io mi lascierei anche mangiare. Ma come si fa?». |
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Ma che si aspetta per partire? Si aspetta il diretto da Roma. Ecco, arriva finalmente; strìscia, brùcia su le rotàie un lungo treno. Si ferma: il treno porta con sè tutto il vòrtice, tutta la pòlvere della lunga corsa per la deserta Maremma: la màcchina sembra bàttere i fianchi, anelare. Gridano i giornali di Roma: ''La Tribuna, Il |
Ma che si aspetta per partire? Si aspetta il diretto da Roma. Ecco, arriva finalmente; strìscia, brùcia su le rotàie un lungo treno. Si ferma: il treno porta con sè tutto il vòrtice, tutta la pòlvere della lunga corsa per la deserta Maremma: la màcchina sembra bàttere i fianchi, anelare. Gridano i giornali di Roma: ''La Tribuna, Il Giornale d'Itàlia''. |