Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/154: differenze tra le versioni

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648-672
15!
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Che debbo fare? D’Enèo figlia, dimmelo^
Che debbo fare? D’Enèo figlia, dimmelo,
ché troppo a lungo già durò l’indugio.
ché troppo a lungo già durò l’indugio.
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deve prima di lui cingerlo, o raggio
deve prima di lui cingerlo, o raggio
di sol vederlo, o santuario, o vampa
di sol vederlo, o santuario, o vampa
di focolare, innanzi ch’ei, nel
di focolare, innanzi ch’ei, nel
che s’immolano i tori, innanzi a tutti
che s’immolano i tori, innanzi a tutti
surga, e Io spieghi dei Celesti agli occhi.
surga, e lo spieghi dei Celesti agli occhi.
Ché un voto io feci: che, se un giorno a casa
Ché un voto io feci: che, se un giorno a casa
lo vedessi tornar salvo, o notizia
lo vedessi tornar salvo, o notizia
pure ne avessi, di novella tunica
pure ne avessi, di novella tunica
degna lo coprirei, s( ch’egli, nuovo
degna lo coprirei, ch’egli, nuovo
al sacrifizio, vesti nuove avesse.
al sacrifizio, vesti nuove avesse.
E un segno ne addurrai tu, che di questo
E un segno ne addurrai tu, che di questo
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non andare cercando oltre; e la grazia
non andare cercando oltre; e la grazia
sua, poscia fa’ che con la mia concorra,
sua, poscia fa’ che con la mia concorra,
e semplice non sia più, bensì duplice.
e semplice non sia piú, bensí duplice.
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