Pagina:Panzini - Viaggio di un povero letterato.djvu/85: differenze tra le versioni
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avevo appena levati gli occhi, che due donne sbattèrono la portina a vetri, irrùppero nel mezzo della sala. Parèvano le padrone del caffè, della notte, dell’universo. Ondeggiàvano enormi stravaganti pennacchi. Una di esse comandò imperiosamente, battendo con le nocche inanellate sul marmo: — ''Botega! cafè e late!'' — e poi alla compagna disse: — ''Sentèmose qua''. E mi sentii profondare poi sollevare sul sofà. Ella si era seduta presso di me. Un acuto profumo mi investì. |
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Costei era veramente una figura notèvole: due occhi chiari, freddi, imperiosi in un volto olivigno, dalle linee forti: bel ''rictus'' meretrìcio. Una larga tònaca nera di seta, trascinata con grande sprezzo, lasciava intravedere gli ondeggiamenti di un grande corpo. Un senso di angòscia mi sorprese. |
Costei era veramente una figura notèvole: due occhi chiari, freddi, imperiosi in un volto olivigno, dalle linee forti: bel ''rictus'' meretrìcio. Una larga tònaca nera di seta, trascinata con grande sprezzo, lasciava intravedere gli ondeggiamenti di un grande corpo. Un senso di angòscia mi sorprese. |