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sotto del livello del mare. La situazione di Moltrasio attraversato da un torrente è veramente pittoresca. Stanno sopra Moltrasio alcuni fertili e popolati piani; e sulla vetta alta del monte Bisbino, un Santuario. Ivi in alcune grotte trovasi del bell’alabastro venato,
sotto del livello del mare. La situazione di Moltrasio attraversato da un torrente è veramente pittoresca. Stanno sopra Moltrasio alcuni fertili e popolati piani; e sulla vetta alta del monte Bisbino, un Santuario. Ivi in alcune grotte trovasi del bell’alabastro venato,
e fra le grotte una ve n’ha sopra Rovena (terra ben situata su alto e fertil piano), chiamata il ''Pertugio della Volpe'', che dicesi lunga 900 passi. A Moltrasio v’ha pur delle grotte scavate nel sasso, che, a motivo degli interni spiragli mandanti freddo vento, eccellenti sono perla conservazione de’ vini. Vuolsi che il monte Bisbino predica pioggia quando una nebbia o nuvola ne circonda la vetta: dal che nacque il proverbio;<br />
e fra le grotte una ve n’ha sopra Rovena (terra ben situata su alto e fertil piano), chiamata il ''Pertugio della Volpe'', che dicesi lunga 900 passi. A Moltrasio v’ha pur delle grotte scavate nel sasso, che, a motivo degli interni spiragli mandanti freddo vento, eccellenti sono per la conservazione de’ vini. Vuolsi che il monte Bisbino predica pioggia quando una nebbia o nuvola ne circonda la vetta: dal che nacque il proverbio;<br />
{{spazi|5}}''Vanne a prendere il mantello,<br />{{spazi|5}}che Bisbino ha il suo cappello''.
{{spazi|5}}''Vanne a prendere il mantello,<br />{{spazi|5}}che Bisbino ha il suo cappello''.


Sul piccol promontorio che sorge dopo Moltrasio sta la villa Muggiasca, detta Pizzo. Viensi al Garuo (''Garvium''), altro de’ magnifici palazzi edificati dal card. Gallio, che ora è della vedova Calderara; divenuta consorte del conte Pino, ove ben più sarebbon
Sul piccol promontorio che sorge dopo Moltrasio sta la villa Muggiasca, detta Pizzo. Viensi al Garuo (''Garvium''), altro de’ magnifici palazzi edificati dal card. Gallio, che ora è della vedova Calderara, divenuta consorte del conte Pino, ove ben più sarebbon pregevoli l’edifizio, il giardino e le belle cascate d’acqua, se non avessero sopra e a fianco un colle d’ammassate ghiaie, che si va sfasciando ad ogni scorrimento d’acque dirotte.
pregevoli l’edifizio, il giardino e le belle cascate d’acqua, se non avessero sopra e a fianco un colle d’ammassate ghiaie, che si va sfasciando ad ogni scorrimento d’acque dirotte.