Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/196: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4251}}-->(se non prevale in ciò la tedesca) di tutte le lingue del mondo. Tanto piú mirabile in questo, quanto che si sa bene con quanto studio {{AutoreCitato|Isocrate|Isocrate}} cercasse gli altri pregi della dicitura, e soprattutto fuggisse il concorso delle vocali |
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|4251}}-->(se non prevale in ciò la tedesca) di tutte le lingue del mondo. Tanto piú mirabile in questo, quanto che si sa bene con quanto studio {{AutoreCitato|Isocrate|Isocrate}} cercasse gli altri pregi della dicitura, e soprattutto fuggisse il concorso delle vocali (il che egli ha fatto effettivamente e conseguito quasi da per tutto ed interamente); difficoltà certo grandissima, ed inceppamento; come ognun vedrebbe provandovisi; il quale però non ha punto impedito quella maravigliosa facilità (7 marzo, mercordí di quattro tempora, 1827). |
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{{ZbPensiero|4251/1}} ''Grispignolo. Lappa-lappula'' |
{{ZbPensiero|4251/1}} ''Grispignolo. Lappa-lappula'' latino , ''lappola'' italiano. |
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{{ZbPensiero|4251/2}} Parrebbe che secondo ogni ragione, secondo l’andamento naturale dell’intelletto e del discorso, noi avessimo dovuto dire e tenere per indubitato, ''la materia può pensare, la materia pensa e sente''. Se io non conoscessi alcun corpo elastico, forse io direi: la materia non può, in dispetto della sua gravità, muoversi in tale o tal <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4252}} direzione ec. Cosí se io non conoscessi la elettricità, la proprietà dell’aria di essere instrumento del suono |
{{ZbPensiero|4251/2}} Parrebbe che secondo ogni ragione, secondo l’andamento naturale dell’intelletto e del discorso, noi avessimo dovuto dire e tenere per indubitato, ''la materia può pensare, la materia pensa e sente''. Se io non conoscessi alcun corpo elastico, forse io direi: la materia non può, in dispetto della sua gravità, muoversi in tale o tal <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|4252}} direzione ec. Cosí se io non conoscessi la elettricità, la proprietà dell’aria di essere instrumento del suono, io direi: la materia non è capace di tali e tali azioni e fenomeni, l’aria non può fare i tali effetti. Ma perché io conosco dei corpi elastici, elettrici ec., io dico, e nessuno me lo contrasta: la materia può far questo e questo, è capace di tali e tali fenomeni. Io veggo dei corpi che pensano e che sentono. Dico dei corpi, cioè uomini ed animali; che io non veggo, non sento, non so, né posso sapere che siano altro che corpi. Dunque dirò: la materia può pensare e sentire; pensa e sente. - Signor no; anzi voi direte: la materia non può, in nessun modo mai, né pensare né sentire. - Oh perchè? - Perché noi non intendiamo come lo faccia. - Bellissima: intendiamo noi come attiri i corpi, come faccia quei mirabili effetti dell’elettricità, come l’aria faccia il<section end="2" /> |