La fame del Globo/Cap. 9: differenze tra le versioni

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'''Dopo due lustri di cedimenti il dollaro è crollato: le autorità monetarie americane hanno abbandonato ogni tentativo di restituirgli il ruolo di termine degli acambi internazionali. Probabilmente hanno verificato che l'economia degli Stati Uniti non è più in grado di dominare l'economia del Pianeta. Tentare dissanguerebbe inutilmente la ricchezza americana. Perduto il proprio valore il dollaro non si scambia più con l'energia secondo il vantaggioso rapporto del passato: per disporre di una nuova moneta gli Stati Uniti hanno deciso di interrompere la fornitura di mais agli allevamenti dell'Europa e dell'Asia. Convertito in energia il mais americano sarà il nuovo strumento della potenza ''a stelle e strisce''. I paesi che, privi di mais, non potranno più produrre carne, dovranno comprare carne americana ai prezzi che deciderà Washington'''
 
Se ne è accorta la televisione di intrattenimento. Chi scrive non possiede un televisore, ma è stato costretto, a casa di un amico, ad un pomeriggio alla presenza incombente del teleschermo. Era la vigilia di Natale: divi di vario splendore e numi del proscenio politico erano interpellati sui preparativi del cenone. L’anziano Mentore del serial televisivo rimpiangeva i tempi in cui era possibile acquistare l’indispensabile per il cenone con un milione di lire, si univa al lamento l’alfiere della politica spettacolo della rutilante età di Craxi, l’amabile intrattenitore interrompeva l’intervista e cedeva la linea all’inviato speciale al mercatino rionale, che mostrava, indignato, i prezzi sul tronco di pescespada e sul cumulo di indivie. Sdegnato da quello delle ciliegie, 22 euro al chilo! Un frutto di stagione! Per Natale!
 
Se ne sono accorte le gazzette della provincia piemontese e romagnola, che hanno affrontato l’argomento con impegnative interviste al direttore della superette e alla pensionata che la pasta, ai prezzi che ha raggiunto, non può più permettersela. Se ne è accorto il re dei giornali, che ha bandito le appassionate denunce della signora che ispira il pensiero delle casalinghe con villa all’Argentario e a Cortina: cresce il prezzo degli alimentari, è inaudito.
 
Nella denuncia che ha accomunato tv spazzatura e gazzette delle capitali del salame e del buon vino gli esperti interpellati non hanno esitato a identificare la causa dei rincari in un crimine orrendo: la speculazione. Singolarmente, chi denuncia la speculazione sul quotidiano che si stampa in via Solferino leva lo stesso grido che, a distanza di due isolati, levava, l’anno di grazia 1628, il giorno di San Martino, la folla che assaliva i forni di piazza Cordusio: morte agli incettatori!
Se ne è accorta la televisione di intrattenimento. Chi scrive non possiede un televisore, ma è stato costretto, a casa di un amico, ad un pomeriggio alla presenza incombente del teleschermo. Era la vigilia di Natale: divi di vario splendore e numi del proscenio politico erano interpellati sui preparativi del cenone. L’anziano Mentore del serial televisivo rimpiangeva i tempi in cui era possibile acquistare l’indispensabile per il cenone con un milione di lire, si univa al lamento l’alfiere della politica spettacolo della rutilante età di Craxi, l’amabile intrattenitore interrompeva l’intervista e cedeva la linea all’inviato speciale al mercatino rionale, che mostrava, indignato, i prezzi sul tronco di pescespada e sul cumulo di indivie. Sdegnato da quello delle ciliegie, 22 euro al chilo! Un frutto di stagione! Per Natale!
Immagine:Trasbordo.gif
 
[[Immagine:Trasbordo.gif||thumb|400px|Scarico di chiatte fluviali al terminale sul Mississippi ad Ama, nell'area portuale di New Orleans. Le chiatte giungono dagli affluenti del Grande Fiume che lambiscono i confini canadesi con un viaggio di tre settimane.]]