Pagina:Elogio della pazzia.djvu/66: differenze tra le versioni
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⚫ | Se la prudenza consiste nel giusto uso delle cose, vorrei sapere se merita maggiormente d’essere onorato col titolo di ''Prudente'', o il savio, che per metà modesto e per metà timoroso nulla intraprende; oppare il pazzo, il quale nè dal pudore (perchè non lo conosce), nè dal pericolo (perchè non lo vede) può essere rimosso da qualunque impresa? |
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⚫ | Se la prudenza consiste nel giusto uso delle cose, vorrei sapere se merita maggiormente d’essere onorato col titolo di ''Prudente'', o il savio, che per metà modesto e per metà timoroso nulla intraprende; {{Ec|oppare|oppure}} il pazzo, il quale nè dal pudore (perchè non lo conosce), nè dal pericolo (perchè non lo vede) può essere rimosso da qualunque impresa? Il savio s’immerge nello studio degli antichi autori; ma che vantaggio ritrae della continua sua lettura? Pochi concetti spiritosi, alcuni raffinati pensieri, qualche semplice puerilità; ecco tutto il frutto dello sue fatiche. Lo stolto all’incontro, tentando ogni cosa, affrontando tutti i periglj, acquista, se non m’inganno, la vera prudenza. Omero, quantunque cieco, vedeva assai bene queste verità: ''Lo stolto'', egli dice, ''impara a sue spese, ed apre gli occhi dopo il fatto''. Due cose principalmente impediscono all’uomo di ben conoscere quanto gli si presenta da fare; una è la vergogna, che accieca la mente, che agghiaccia il coraggio; l’altra è il timore, che mostrando il pericolo fa preferire l’inazione all’opera. Ora è proprio della Pazzia il togliere di mezzo tutte queste difficoltà. Pochi sono quelli, che conoscano quanto sia necessario per far fortuna il non vergognarsi di nulla e l’arrischiare ogni cosa. Voglio farvi ancora osservare, che colui, il quale preferisce quella prudenza ch’è fondata sul giudizio delle cose, egli è ben lontano dal possedere la vera prudenza. |
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Tutte le cose umane hanno due aspetti a guisa dei Sileni d’Alcibiade i quali avevano due volti del tutto opposti; perciò tante volte quello, che a prima vista sembra morte, osservato attentamente è vita; all’incontro quel che par vita, osservato attentamente è morte; quel che sembra bello è deforme, quel che par ricco è {{Pt|po-|}} |
Tutte le cose umane hanno due aspetti a guisa dei Sileni d’Alcibiade i quali avevano due volti del tutto opposti; perciò tante volte quello, che a prima vista sembra morte, osservato attentamente è vita; all’incontro quel che par vita, osservato attentamente è morte; quel che sembra bello è deforme, quel che par ricco è {{Pt|po-|}} |