Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/207: differenze tra le versioni

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L’AUTORE


{{Sc|Fra}} tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire essere questa la più morale, la più utile, la più istruttiva. Sembrerà ciò essere un paradosso a chi soltanto vorrà fermarsi a considerare il carattere della ''Locandiera'', e dirà anzi non aver io dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa. Ma chi rifletterà al carattere e agli avvenimenti del Cavaliere, troverà un esempio vivissimo della presunzione avvilita, ed una scuola che insegna a fuggire i pericoli, per non soccombere alle cadute.
A CHI LEGGE.


Mirandolina fa altrui vedere come s’innamorano gli uomini. Principia a entrar in grazia del disprezzator delle donne, secondandolo nel modo suo di pensare, lodandolo in quelle cose che lo compiacciono, ed eccitandolo perfino a biasimare le donne istesse. Superata con ciò l’avversione che aveva il Cavaliere per essa, principia a usargli delle attenzioni, gli fa delle finezze studiate, mostrandosi lontana dal volerlo obbligare alla gratitudine. Lo visita, lo serve in tavola, gli parla con umiltà e con rispetto, e in lui veggendo scemare la ruvidezza, in lei s’aumenta l’ardire. Dice delle tronche parole, avanza degli sguardi, e senza ch’ei se ne avveda, gli dà delle ferite mortali. Il pover’uomo conosce il pericolo, e lo vorrebbe fuggire, ma la femmina accorta con due lagrimette l'arresta, e con uno svenimento l’atterra, lo precipita, l’avvilisce. Pare impossibile, che in poche ore un Uomo possa innamorarsi a tal segno: un uomo, aggiungasi, disprezzator delle donne, che mai ha seco loro trattato; ma appunto per questo più facilmente egli cade, perchè sprezzandole senza conoscerle, e non sapendo quali sieno le arti loro, e dove fondino la speranza de’ loro trionfi, ha creduto che bastar gli dovesse a difendersi la sua avversione, ed ha offerto il petto ignudo ai colpi dell’inimico.
FRA tutte le Commedie da me sinora composte, starei per
dire essere questa la più morale, la più utile, la più istruttiva.
Sembrerà ciò essere un paradosso a chi soltanto vorrà fermarsi a
considerare il carattere della Locandiera, e dirà anzi non aver io
dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa.
Ma chi rifletterà al carattere e agli avvenimenti del Cavaliere, tro-
verà un esempio vivissimo della presunzione avvilita, ed una scuola
che insegna a fuggire i pericoli, per non soccombere alle cadute.


Io medesimo diffidava quasi a principio di vederlo innamorato ragionevolmente sul fine della Commedia, e pure, condotto dalla
Mirandolina fa altrui vedere come s’innamorano gli uomini.
Principia a entrar in grazia del disprezzator delle dorme, secon-
dandolo nel modo suo di pensare, lodandolo in quelle cose che
lo compiacciono, ed eccitandolo perfino a biasimcue le donne istesse.
Superata con ciò l’avversione che aveva il Cavaliere per essa,
principia a usargli delle attenzioni, gli fa delle finezze studiate, mo-
strandosi lontana dal volerlo obbligare alla gratitudine. Lo visita,
lo serve in tavola, gli parla con umiltà e con rispetto, e in lui veg-
gendo scemare la ruvidezza, in lei s’aumenta l’ardire. Dice delle
tronche parole, avanza degli sguardi, e senza ch’ei se ne avveda,
gli dà delle ferite mortali. Il pover’uomo conosce il pericolo, e lo
vorrebbe fuggire, ma la femmina accorta con due lagrimette Y ar-
resta, e con uno svenimento l’atterra, lo precipita, l’avvilisce. Pare
impossibile, che in poche ore un Uomo possa innamorarsi a tal
segno : un uomo, aggiungasi, disprezzator delle donne, che mai ha
seco loro trattato ; ma appunto per questo più facilmente egli cade,
perchè sprezzandole senza conoscerle, e non sapendo quali sieno
le arti loro, e dove fondino la speranza de’ loro trionfi, ha creduto
che bastar gli dovesse a difendersi la sua avversione, ed ha of-
ferto il petto ignudo m colpi dell’inimico.

lo medesimo diffidava quasi a principio di vederlo innamorato
ragionevolmente sul fine della Commedia, e pure, condotto dalla