Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/260: differenze tra le versioni
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|248||}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
⚫ | |||
248 |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
dell’America meridionale. |
|||
⚫ | |||
patria ! |
|||
⚫ | |||
{{asterism}} |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
Aveva già avuto tanti duelli (di uno teneva il ricordo |
|||
entro il corpo sotto forma di una palla di pistola, che non |
|||
⚫ | |||
gli era mai stata estratta), tante polemiche violenti, tante |
|||
diatribie personali ; eppure era buono come ima dolce fan¬ |
|||
Aveva già avuto tanti duelli (di uno teneva il ricordo entro il corpo sotto forma di una palla di pistola, che non gli era mai stata estratta), tante polemiche violenti, tante diatribie personali; eppure era buono come una dolce fanciulla. Non c’è cosa che non gli si potesse dire a tu per tu. Era docile, mansueto, fin timido davanti alla parola dell’amico. Era leale a tutta prova. |
|||
ciulla. Non c’è cosa che non gli si potesse dire a tu per tu. |
|||
Era docile, mansueto, fin timido davanti alla parola dell’a- |
|||
Ma una volta che aveva la penna in mano, era tutt’altro. La sua violenza di parola, sempre nuova, qualche volta assurgente ad invettive di un vero valore letterario, non aveva più limiti, nè misura. |
|||
mico. Era leale a tutta prova. |
|||
Ma una volta che aveva la penna in mano, era tutt’al¬ |
|||
Fu la sua condanna, la sua morte. Egli è andato all’altro mondo combattendo, con le armi in pugno, come spesso ci aveva detto di desiderare. |
|||
tro. La sua violenza di parola, sempre nuova, qualche volta |
|||
assurgente ad invettive di un vero valore letterario, non |
|||
In tanti anni, da che siamo nel giornalismo, non abbiamo conosciuto nessuno che avesse tanta rapidità di comprensione, tanta facilità ad eseguire, ad assimilare. |
|||
aveva più limiti, nè misura. |
|||
Fu la sua condanna, la sua morte. Egli è andato all’al¬ |
|||
Nel 1884, quando infieriva il colera a Spezia, egli — sconosciuto a noi — ci comparve in ufficio all’''Italia'' con una lettera di {{AutoreCitato|Filippo Turati|F. Turati}} che lo presentava. |
|||
tro mondo combattendo, con le armi in pugno, come spesso |
|||
ci aveva detto di desiderare. |
|||
⚫ | |||
In tanti anni, da che siamo nel giornalismo, non abbiamo |
|||
conosciuto nessuno che avesse tanta rapidità di comprensione, |
|||
⚫ | |||
tanta facilità ad eseguire, ad assimilare. |
|||
Nel 1884, quando infieriva il colera a Spezia, egli — sco¬ |
|||
⚫ | |||
nosciuto a noi — ci comparve in ufficio all’ Italia con una |
|||
lettera di F. Turati che lo presentava. |
|||
⚫ | |||
— Ho estremo bisogno di lavoro, disse. Non ho un soldo |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
sto libero.... |
|||
⚫ | |||
colera. |
|||
La sera stessa egli partiva, e le sue lettere furono così |
|||
⚫ | |||
non poco. |