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tenerezza, ridicolo ; cosa più bella non si può dare "». Ma poi pare al Gavi |
tenerezza, ridicolo ; cosa più bella non si può dare "». Ma poi pare al Gavi |
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troppo avviluppato il nodo e ne critica lo scioglimento. Poco di notevole nei |
troppo avviluppato il nodo e ne critica lo scioglimento. Poco di notevole nei |
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(un articolo di G. Larroumet, 1901, cita Della Torre, Bibl. gold., 102-3 ; rac- |
(un articolo di G. Larroumet, 1901, cita Della Torre, Bibl. gold., 102-3 ; rac- |
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costarono Giacosa a Goldoni, in grazia della Loc, Maurizio Wilmotte in |
costarono Giacosa a Goldoni, in grazia della Loc, Maurizio Wilmotte in |
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qualche conferenza tenuta a Bruxelles, e, fra gli altri, G. M. Scalinger Miran- |
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dolina - Nennele, in La Ribalta, Napoli, 25 febbr. 1907; v. poi Ferd. Mar- |
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tini, C. Gold., in La Vita italiana nel Settecento (1895), Milano, Treves, |
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pp. 229-232: Schmidbauer, Das comische bei G., Mùnchen, 1906, pp. 75-7 |
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e pref. alla Loc, Strasburgo, Heitz, 1910, in Bibliotheca Romanica, n. 109: |
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E. Maddalena, Lessing e Goldoni, estr. dal Giorn. Storico, XLVII, 1906, |
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pp. 10-1 1, per qualche reminiscenza nella Minna con Barnhelm - e si potrebbe |
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seguiteire per un bel pezzo, accennando anche a qualche ispirazione poetica), |
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rivolgiamo un ultimo sguardo d’appassionato rimpianto alle grandi e alle leg- |
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giadre interpreti dell’Ottocento, a Maddalena Gallina, ad Anna Fiorilli Pel- |
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landi, a Carlotta Marchionni, a Rosa Bugamelli Sacchi, a Rosa Romagnoli, a |
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Maddalena Pelzet, ad Albina Pasqualini, alla Ristori, alla Meirini, alla Tessero, |
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alla Reiter, alla Vitaliani ecc. e alla divina Duse ; e, oltralpe, alle Mirando- |
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line tedesche, la Velsmg, la Heidn, la Devrient, Carlotta Hagn, Carolina |
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Mùller, Teresa Peche, Clara Stich, Agnese Sorma ecc., e a quelle d’ogni |
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paese, la Zuericowska, polacca, Irene Vanbrugh, inglese, Lucinda do Carmo, |
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portoghese ecc. (v. Maddalena, 1. e). - E quante volte all’orecchio della fanciulla |
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creata da Carlo Goldoni risuonarono le note musicah ! Sette libretti contò il |
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Musatti (Drammi music, di Q. e d’altri tratti dalle sue comm.e, Ven., 1898, |
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p. 7) musicati da Seb. Nasolini (Amor la vince, 1793 e la Loc, 1800) Si- |
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mone Mayr (due, nel 1800) Gius. Farinelli (la Loc. di spirito, 1805) Salvat. |
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Agnello (1839) Emilio Usiglio (1861); un ottavo scoperse il Maddalena (Li- |
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bretti del Gold, e d’altri, estr. dalla Rio. music, it., VII, 1900, p. 4-5), con |
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musica di Ant. Salieri, (1 773), e di tre altri sospettò l’origine goldoniana (la Lo- |
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candiera di spirito, Napoli, 1 768 : v. Croce, I teatri di Nap., p. 540 ; la |
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Belle hótesse, 1793; l’Albergatrice scaltra, Napoli 1807): il primo dei quali, |
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primo anche per tempo, segnò pure il Ricci, con musica di Piccinni (nel 1 770, |
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a Bologna: v. Corr. Ricci, I teatri di Boi., ecc.. Boi., 1888, p. 490). Nella |
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Gazzetta Urbana Veneta dei 1 3 ott. 1 793 si ricorda una Locandiera, o sia |
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il Fanatico in berlina, del Paisiello. (Noto subito che nulla ha da che fare |
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con Goldoni una farsetto col titolo di Locandiera, stampata nel 1 759 a Siena |
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tra^i Compon. teatrali di Gir. Gigli, attribuiti invece a Gabriello Gabrielli). |
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Vero è che troppo umile parve a taluno la condizione sociale di Miran- |
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dolina, ma nel Settecento V aste scendeva volentieri fino al popolo : e lo stesso |
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rimprovero fu fatto, dopo le commedie goldoniane, agli eroi del romemzo di |
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A. Manzoni. Invano Alberto Nota volle donare al teatro una Lusinghiera |
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1814, recit. 1819) ingentilita e punita: la sua donna Giulia passò sul palco- |
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scenico con un fruscio di vesti eleganti, fatta vivere per poco da Carlotta Mar- |
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chionni, e appassì come il mazzo di fiori che teneva in mano. - Mirandolina |
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continua oggi e sempre a stirare la biancheria, mentre scoppiano nella locanda |
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gli alterchi del Conte e del Marchese, e cresce drammaticamente la passione |
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del caveJìére di Ripafratta : stira, e canta Viva Bacco e viva Amore ; poi ci |
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lascia pieni del suo profumo femminile, ripetendo con dolcezza il saluto: Com- |
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patite se non vi ho fatto ... - Sulla sua giovinenza è già trascorso più di un |
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secolo e mezzo, ma nessuno le potrà togliere il vanto di essere la figura di |
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donna più viva di tutto il teatro comico. |
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Chi desiderasse notizia del senatore Giulio Ruccellai, a cui fu dedicata |
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dall’autore la Locandiera, professore a Pisa negli anni 1727-1730, auditore |
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nella giurisdizione di Firenze dal 1 734 fino alla morte (m. 1 778, d’a. 76), |
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ricerchi A. Zobi, Storia civile della Toscana ; L. Passerini, Geneal. e storia |
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della famiglia R.; ed E. Teza, Spigolature, in Nuova AntoL, marzo 1875: |
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citati da G. Mazzoni nelle note ai Mémoires, ed. Firenze, Barbera, 1907, |
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t. I, 442-3. Lo conobbe il Goldoni a Firenze nella state, pare, del 1744 |
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(Mem.es, P. I, eh. 48). |
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G. O. |
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Questa commedia fu stampata la prima volta nell’estate del 1753, nel t. 11 dell’ed. |
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Paperini di Firenze, e fu dentro l’anno ristampata a Pesaro (Gavelli, II) a Bologna (Cor- |
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ciolani, V) a Venezia (Bettinelli, VII) e nel 1756 a Torino (Fantino e Olzati, 111). Uscì |
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di nuovo a Venezia l’anno 1762, nel t. IV dell’ed. Pasquali, e nel ’71 (Savioli, IX), Del- |
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l’ 89 (Zatla, ci. 1. IV), nel ’94 (Garbo. IV); a Torino (Guibert e Orgeas, IV, ’72); e |
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quindi a Livorno (Masi, 1, ’88), a Lucca (Bonsignori, IV, ’88) e altrove nel Settecento. |
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Nel 1843 uscì nel testo italiano anche a Monaco di Baviera, presso Giorgio Franz, e in questi |
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giorni a Strasburgo, presso Heitz e Miindel. Oltre le due edd. scolastiche citate, basta ricordare |
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nel 1902 quella di A. Padovan, in Commedie scelte di C. G., Milano, Hoepli. - La presente edi- |
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zione seguì principalmente il testo più curato del Pasquali, ma reca in nota a pie di pagina le va- |
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rianti dell’ed. Paperini ecc. Le note segnate con lettera alfabetica appartengono al commediografo. |