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nimo del poeta, o per il canone artistico di Carlo Goldoni, che non voleva ob- bedire alle tirannie degli attori e non aveva rispetto per le prime o per le seconde parti, giudicando onorevoli tutte egualmente, come dichiarò nella pre- fazione della Castalda (v. vol. VII, 110- III).

Qualche recita sporadica del Contrattempo si nota nel secolo decimot- tavo: per esempio a Modena nel 1758 (Modena a C G., Mod., 1907, p. 237), a Venezia nel 1 7% (Giorn. dei teatri di Ven.). Dopo lungo e me- ritato oblio, invano cercò di conciliargli il favore del pubblico la R. Compagnia Sarda nel 1838 (Costetti, La Comp. R. Sarda, Milario, 1893, p. 117), a’ tempi della Romagnoli servetta e della ingenua Ristori. Giustamente passò quasi inosservato ai critici, sebbene G. B. De Rossi, morto appena l’autore, osasse lodarne ai compastori d’Arcadia la » felicità dell’intreccio » e gli fa- cesse perciò posto accanto al Tasso, alla Bottega del caffè, alla Figlia ub- bidiente (Del mod. teatro comico ital. e del suo restauratore ecc., Bassano, 1794, p. 107). Di Rosaura si ricordò più tardi Ignìizio Ciampi, per notare come «poco meno che non guasta l’intiero ordito, per la caricata semplicità che la veste » (La vita artistica di C. G., Roma, 1 860, p. 55). - Non si cono- scono traduzioni.

G. O.

Questa commedia fu stampata la prima volta nel 1755 (falsamente ’54) nel t. VIII dell’ed. Paperini di Firenze ; e uscì l’anno stesso a Bologna (Corciolani XI) e a Pesaro (Gavelli VIII), nel 1757 a Torino (Fantino-Olzati X). Fu ancora impressa a Venezia (Sa- yioli IV, 1760; Zatta, ci. 2.a, V, ’90 ; Garbo XV, ’98). a Torino (Guibert-Orgeas Xll, ’73), a Lucca (Bonsignori XXIII, ’90), a Bologna (Luchesini, ’91), a Livorno (Masi XXVI, ’92) e altrove nel Settecento. Il sottotitolo di Chiacchierone diventò qualche volta Chiacchie- rino. - La presente ristampa seguì il testo più curato del Paperini, ma reca in nota a pie di pagina le scarse varianti delle altre edizioni.