Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/58: differenze tra le versioni

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{{Al|{{sc|Valerio}}.}}Queste parole sono da uomo disperato.
{{Al|{{sc|Valerio}}.}}Queste parole sono da uomo disperato.
{{Al|{{sc|Moliere}}.}}Parole da mio pari.
{{Al|{{sc|Moliere}}.}}Parole da mio pari.
{{Al|{{sc|Valerio}}.}}Oimè! che cosa è stato?
{{Al|{{sc|Valerio}}.|7}}Oimè! che cosa è stato?
{{Al|{{sc|Moliere}}.}}Sdegnata la Bejart, non so per qual cagione.
{{Al|{{sc|Moliere}}.}}Sdegnata la Bejart, non so per qual cagione,
Di se, della figliuola contro al dover dispone.
Di , della figliuola contro al dover dispone.
Che in scena non verranno protesta in faccia mia.
Che in scena non verranno protesta in faccia mia.
Ragion di ciò le chiedo, m’insulta e fugge via.
Ragion di ciò le chiedo, m’insulta e fugge via.
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Senza guadagno alcuno, de’ giorni aspri infelici.
Senza guadagno alcuno, de’ giorni aspri infelici.
Mi sentiran ben esse, e meco parleranno
Mi sentiran ben esse, e meco parleranno
Tutti i compagni nostri, per non soffrire il danno (’).
Tutti i compagni nostri, per non soffrire il danno<ref>Bett.: ''che soffririano il danno''.</ref>.
Molier, non dubitate, in scena le vedrete.
Molier, non dubitate, in scena le vedrete.
Minaccerò, se giova, le femmine indiscrete. {{Ids|(parte)}}
Minaccerò, se giova, le femmine indiscrete. {{Ids|(parte)}}
</poem>
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{{Ct|t=1.5|v=1|SCENA XII.}}
{{Ct|t=1.5|v=1|SCENA XII.}}
Moliere e poi Leandro.
{{Ct|f=100%|v=1|L=0px|{{Sc|Moliere}} e poi {{Sc|Leandro}}.}}
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{{Al|{{sc|Moliere}}.}}Sì, sì, fra poco i’ spero veder le donne irate,
{{Al|{{sc|Moliere}}.}}Sì, sì, fra poco i’ spero veder le donne irate,
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E fin la serva istessa? Qualch’empio le consiglia:
E fin la serva istessa? Qualch’empio le consiglia:
Qualch’empio seduttore le rese a me discordi;
Qualch’empio seduttore le rese a me discordi;
Ma farò, se lo scopro, che di me si ricordi. (2)
Ma farò, se lo scopro, che di me si ricordi.<ref>Ciò che segue, si trova nelle principali edizioni (Bett., Pap., Zatta ecc.), manca nel Pasquali.</ref>
Leandro (3). Molier, le tue bottiglie gettar puoi tu nel fiume.
{{Al|{{sc|Leandro}}.<ref>Qui comincia nell'ed. Bett. la sc. VIII.</ref>}} Molier, le tue bottiglie gettar puoi tu nel fiume.
Ah, ne ho bevute un paio, che incanteriano un nume.
Ah, ne ho bevute un paio, che incanteriano un nume.
Il tuo Borgogna amaro non mi è piaciuto un fico.
Il tuo Borgogna amaro non mi è piaciuto un fico.
Oh, che vin di Scieimpagna bevuto ho da un amico!
Oh, che vin di Sciampagna bevuto ho da un amico!
(I) Beli.: che soffrirìano il Janna. (2) Ciò che segue, si trova nelle principali edi-
zioni (Bett., Pap., Zaila ecc.), manca nel Pasquali. (3) Qui comincia neired. Bett. la
se. VIII.
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