Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/72: differenze tra le versioni
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Moliere.II cielo vi perdoni. (come sopra)
Bejart.Il cielo ti punisca.
Moliere.Ch’io pcirta permettete, e ch’io vi riverisca.
(comt sopra, e parte)
SCENA XI (I).
La Bejart, Isabella e Valerio.
Valerio.(Oh, come la deride!)
Bejart.Di me si prende gioco?
Molier lo sdegno mio conosce ancora poco.
Per te, sfacciata, indegna. (ad Isabella)
Valerio.Signora, e con qual Iena
Andrete hiribonda a recitar in scena?
Calmatevi, di grazia.
Bejart.Mestiere maladetto!
Dover mostrare il viso ndente a suo dispetto!
E quando tra le fiamme arde di sdegno il core.
Dover coir inimico in scena far l’amore!
Andiam... ma la mia parte lasciai sul tavoliere.
Foresta.EJù là. Foresta. Non sente.
Valerio.Andrò a vedere...
Bejart.Se poi non la trovaste, doppio averci scontento.
Restate con mia figlia, io torno in un momento, (parte)
SCENA XII.
Isabella, Valerio, poi Moliere.
Valerio.Timor non diavi l’ira dell’aspra genitrice;
Moliere che v’adora, faravvi un dì felice.
IsaBEL-LA. Ah, più soffrir non posso gì’insulti giornalieri;
La madre troppo cruda farà ch’io mi disperi.
(I) Neil" ed. Betl. è unita alla «cena precedente.