25Ah! chiudi le domestiche
pareti, o giovinetto:
sul nido tuo non aliti
l’aura del mondo infetto,
bevi in pace e in silenzio 30al tuo nappo dorato;
là fuor de’ tuoi carnefici
Echeggia l’ululato!
Bevi al tuo nappo e i cantici
svolgi che il ciel ti spira, 35ma sia sommesso ed umile
il suon della tua lira,
nessun s’arresti a coglierne
le note alle tue soglie:
presto si muor la mammola 40se al margin suo si toglie.
Guarda la folla, o giovine!
È una stoltezza o un fallo
là, fra i curvi che incensano
l’ara del dio metallo, 45ogni altro culto; e copresi
di sogghigni immortali
chi, col fango battendosi,
tenta di metter l’ali.
Come il selvaggio, indocile 50del prete alle parole,
del suo Cristo beffavasi
e gli additava il Sole,
così, se canti i palpiti
di un’alma ardente o stanca, 55costor dinnanzi spieganti
un biglietto di banca!