Pagina:Neera - Profili, impressioni e ricordi, Cogliati, 1920.djvu/61: differenze tra le versioni

 
(Nessuna differenza)

Versione attuale delle 15:02, 2 lug 2019


Un nome che risorge 55

sentire tenendoli in una atmosfera di sentimenti elevati teneri ed eroici. Erano gli anni delle congiure e dei grandi amori. Quei giovani pronti a dare la vita per il trionfo dell’idea, i pensatori, i soldati, i martiri della forca e del boia erano pur anche squisiti e fedeli amanti. Quale donna non invidia colei che Pisacane amò per diciassette anni fra i contrasti e le tristezze? O l’idillio commovente del Duca di Castromediana che le carceri borboniche strapparono dalle braccia della fidanzata e che ella raggiunse, già vecchia, per mescolare un’ultima volta insieme le loro chiome bianche?

La donna non era allora come nella letteratura moderna la creatura malefica, la distruggitrice. Prati la chiamava l’angelo che ha «lagrime negli occhi e rose in fra le dita»; Mazzini, grande estimatore della donna, arse per lei di un culto simile a quello della patria. Credente nell’immortailità dell’anima credeva nell’immortalità dell’amore, Egli chiama l’affetto condiviso «una cosa di Dio». La storia contemporanea deve perciò, rievocando il morto di Staglieno, non disgiungerlo dalla donna che egli amò più di ogni altra, anzi la sola che tenne posto nella sua vita, indivisa dal suo stesso ideale. Scrittore focoso e trascinante, dotato di un fascino personale che la luce della vita interiore rendeva più intenso, molti cuori femminili si accesero per il pallido asceta; le ammiratrici, le amiche, le discepole gli facevano ressa intorno e se egli