Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/16: differenze tra le versioni

Fcallox (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 3: Riga 3:
Stormi di rondini empivano il cielo di strida, continuamente; giravano dietro la casa di Marta; e poi più vicine, quasi rasenti, in modo che si sentiva il loro volo; altri stormi venivano dalla Torre del Mangia, piegavano da una parte, tornavano indietro; una rondine sola, da un’altra torre, passava rapidamente, a scatti; uno stormo, più piccolo e più rado, restava per ore ed ore sempre nello stesso punto. Qualche campana suonava; ed ella riconosceva la chiesa.
Stormi di rondini empivano il cielo di strida, continuamente; giravano dietro la casa di Marta; e poi più vicine, quasi rasenti, in modo che si sentiva il loro volo; altri stormi venivano dalla Torre del Mangia, piegavano da una parte, tornavano indietro; una rondine sola, da un’altra torre, passava rapidamente, a scatti; uno stormo, più piccolo e più rado, restava per ore ed ore sempre nello stesso punto. Qualche campana suonava; ed ella riconosceva la chiesa.


Vedeva tanti tetti che, di là su, da sopra, parevano sospesi per aria. Le rondini andavano anche sotto le sue grondaie a fare i nidi; salendo dagli orti verdi, con qualche pesco fiorito e i cipressi sempre uguali. L’aria della primavera non le ricordava niente, ma si sentiva meglio; e ne provava tanto piacere, sapendo che Gertrude era morta e non vedeva quel che vedeva lei. Ora capiva, però, senza saperne la ragione, perchè bisogna vivere, apriva la finestra e zuppava il pane nel latte bollente, tenendo la Lazza senza il manico sopra il davanzale; per avere dinanzi agli occhi tutta quella serenità. Masticava piano piano,
Vedeva tanti tetti che, di là su, da sopra, parevano sospesi per aria. Le rondini andavano anche sotto le sue grondaie a fare i nidi; salendo dagli orti verdi, con qualche pesco fiorito e i cipressi sempre uguali. L’aria della primavera non le ricordava niente, ma si sentiva meglio; e ne provava tanto piacere, sapendo che Gertrude era morta e non vedeva quel che vedeva lei. Ora capiva, però, senza saperne la ragione, perchè bisogna vivere, apriva la finestra e zuppava il pane nel latte bollente, tenendo la tazza senza il manico sopra il davanzale; per avere dinanzi agli occhi tutta quella serenità. Masticava piano piano,