Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/223: differenze tra le versioni

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parea ch’al ciel n’andsse lo clamore.
parea ch’al ciel n’andsse lo clamore.
«Dolze figliuolo!» diceva Ecubà.
«Dolze figliuolo!» diceva Ecubá.
«Signor!» dicea la moglie Andromadà
«Signor!» dicea la moglie Andromadá
Piangean quasi le pietre per su’ amore.
Piangean quasi le pietre per su’ amore.


Evi si com’Ettòre imbalsimaro, {{O|272|al}}
Èvi si com’Ettòre imbalsimaro, {{O|272|al}}
e fecerli una ricca sepoltura;
e fecerli una ricca sepoltura;
e’ santi clergi l’aromatizzaro,
e’ santi clergi l’aromatizzaro,
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La bella Pollisena Ettòr piangea, {{O|273|al}}
La bella Pollisena Ettòr piangea, {{O|273|al}}
quand’Accillesse sorprese d’amore,
quand’Accillesse sorprese d’amore,
di guisa che posar già non potea,
di guisa che posar giá non potea,
sí tenea la bieltà sua preso ’l core.
sí tenea la bieltá sua preso ’l core.
Mandò un messo, s’a ’Cuba piacea,
Mandò un messo, s’a ’Cuba piacea,
che non sarebbe più combattitore
che non sarebbe piú combattitore
sopr’ai Troiani Accille, nè sua gente:
sopr’ai Troiani Accille, nè sua gente:
i Greci al padiglion venían sovente,
i Greci al padiglion venían sovente,