Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/214: differenze tra le versioni

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      Morir non puote alcuna fata mai,
-fin che ’l sol pira, o il ciel non muta stilo.
+fin che ’l sol gira, o il ciel non muta stilo.
 Se ciò non fosse, era il dolore assai
 per muover Cloto ad inasparle il filo;
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 o la regina splendida del Nilo
 avria imitata con mortifer sonno:
-ma le fate morir sempre non ponilo.
+ma le fate morir sempre non ponno.
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 et affrettando per l’asciutto il piede,
 alla ròcca ne va che quivi siede.
-Né la piú forte ancor né la piú bella
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+     Né la piú forte ancor né la piú bella
 mai vide occhio mortai prima né dopo.
-S011 di piú prezzo le mura di quella,
+Son di piú prezzo le mura di quella,
 che se diamante fossino o piropo.
 Di tai gemme qua giú non si favella:
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      Quel che piú fa che lor si inchina e cede
 ogn’altra gemma, è che, mirando in esse,
-Tuoni sin in mezzo all’anima si vede;
+l’uom sin in mezzo all’anima si vede;
 vede suoi vizii e sue virtudi espresse,
-si che a lusinghe poi di sé non crede,
+sí che a lusinghe poi di sé non crede,
 né a chi dar biasmo a torto gli volesse:
 fassi, mirando allo specchio lucente