La fame del Globo/Cap. 4: differenze tra le versioni

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Il mondo è ormai, una sola grande collettività: tutte le sere i cittadini del Globo sono informati del numero dei soldati deceduti, nelle ultime ventiquattro ore, nelle guerre intercontinentali di George Bush, eppure per quattro anni successivi i campi del Pianeta hanno prodotto cereali in quantità inferiore ai consumi e nessuno ne ha informato sei miliardi di consumatori ugualmente interessati alla sicurezza degli approvvigionamenti. Per quattro anni i consumi sono stati assicurati contraendo le scorte, che sono giunte al livello più basso degli ultimi decenni: 440 milioni di tonnellate, il 20 per cento del fabbisogno, l’equivalente dei consumi di sessanta giorni, una quantità che non permetterebbe all’umanità di superare un’annata in cui un andamento climatico avverso imperversasse su continenti diversi.
 
[[Immagine:Risaienepal09.GIF|thumb|400px|<small>Data la latitudine, il Nepal è il paese in cui le risaie si innalzano, sulle prime pendici dell'Himalaya, all'altezza maggiore tra le risaie del mondo. Nell'immagine risaie nepalesi fotografate da G. d'Onofrio per la Photo Library Fao (14907)</small>]]
 
Possiamo sperare nel futuro, ma il faticoso recupero della produzione, dopo quattro anni deficitari, ci ricorda che l’equilibrio tra produzione e consumo di alimenti si realizza, ormai, nel confronto sempre più teso tra una domanda che continua a crescere impetuosa e una produzione che ansima: su decine di milioni di ettari la fertilità si deteriora, si dilata il cemento, le disponibilità d’acqua si contraggono.