Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/379: differenze tra le versioni

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''Totila esorta l’esercito all’assedio di Perugia, e adopera scolparsi delle sue disgraziate impresa.''
{{Indentatura}}''Totila esorta l’esercito all’assedio di Perugia, e adopera scolparsi delle sue disgraziate impresa.''</div>


I. Le truppe inviate per lo avanti da Totila ad assediare Perugia, postivi gli accampamenti intorno alle mura, vi teneano rinchiuso il presidio romano. Quindi avuto sentore che il nemico principiava a patire di vittuaglia mandarono pregando il re ch’egli stesso vi conducesse tutto l’esercito, siccome il più agevole e pronto mezzo di conquistare la città e di sconfìggere gl’imperiali che aveanla in custodia. Se non che Totila mal comportando la negligenza de’ suoi militi nell’eseguire gli ordini passò da prima ad ammonimenti, al qual uopo ragunatili parlava loro in questa sentenza : « Vedendovi , o commilitoni, fuor di proposito meco sdegnati e di mal animo tolleranti la percossa d’ una contraria fortuna v’ho di presente qui raccolti per isgombrare dalle menti vostre ogni sinistra opinione e ridurvi a migliori consigli, onde vi guardiate dall’addivenire turpemente rei appo me d’ingratitudine, » e stoltamente colpevoli appo il Nume. Le umane cose, in fe mia, di sua natura vanno tal fiata soggette a variazione , e chiunque di noi mortali s’appalesa offeso nell’animo dalle sciagure adduce manifesta pruova d’imperizia, potrà tuttavia esimersi dal chinare la fronte ai capricci del fato. Piglio adunque a rammentarvi
I. Le truppe inviate per lo avanti da Totila ad assediare Perugia, postivi gli accampamenti intorno alle mura, vi teneano rinchiuso il presidio romano. Quindi avuto sentore che il nemico principiava a patire di vittuaglia mandarono pregando il re ch’egli stesso vi conducesse tutto l’esercito, siccome il più agevole e pronto mezzo di conquistare la città e di sconfìggere gl’imperiali che aveanla in custodia. Se non che Totila mal comportando la negligenza de’ suoi militi nell’eseguire gli ordini passò da prima ad ammonimenti, al qual uopo ragunatili parlava loro in questa sentenza : « Vedendovi , o commilitoni, fuor di proposito meco sdegnati e di mal animo tolleranti la percossa d’ una contraria fortuna v’ho di presente qui raccolti per isgombrare dalle menti vostre ogni sinistra opinione e ridurvi a migliori consigli, onde vi guardiate dall’addivenire turpemente rei appo me d’ingratitudine, e stoltamente colpevoli appo il Nume. Le umane cose, in fe mia, di sua natura vanno tal fiata soggette a variazione , e chiunque di noi mortali s’appalesa offeso nell’animo dalle sciagure adduce manifesta pruova d’imperizia, potrà tuttavia esimersi dal chinare la fronte ai capricci del fato. Piglio adunque a
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