Vita del conte D. Fulvio Testi: differenze tra le versioni
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Egli [il Quadrio] con ammirabile sicurezza, ma senza citarne alcun fondamento, racconta , che la Canzon del Testi, che comincia: Ruscelletto orgoglioso, fu la cagione di sua rovina; perciocché coloro ch’egli avea preteso di tacciare sotto quell’allegorico componimento fattine accorti dagli emoli di esso Conte, per contraccambiarlo palesarono la sua infedeltà al Duca di lui Sovrano. Ciò condusse questo povero Poeta a lasciar la testa sotto il Carnefice, il che accadde privatamente in Rubbiera a’ 28 di Agosto del 1646. Io non credo certo, che il Quadrio, quando così scriveva, sapesse contro chi fosse diretta quella celebre Canzone del Testi, il cui soggetto è stato finora un mistero.
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Il P. Franchini nelle sue Memorie MSS. degli Scrittori Modenesi si è accostato più al vero che tutti i suddetti Scrittori. Egli racconta, che il Testi, essendo Segretario del Duca, cercò ed ottenne di esser fatto Segretario di Francia in Roma; che di Francia ne fu spedito il Brevetto, il quale insieme col piego delle lettere avrebbe dovuto portarsi, secondo il solito, al Testi, che per ragion del suo impiego soleva aprirle; ma che essendo egli infermo, fu portato al Duca, il quale in tal modo scoperse il disegno del Testi; e sdegnato, che un suo Ministro volesse lasciare il suo servigio per passare a quello d’altra Corona, il fece chiudere nella Fortezza di Modena, donde avendo il Testi cercato poi di fuggire, ed essendo stato perciò rinchiuso più strettamente, oppresso dal dolore cadde infermo e morì.
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