Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/271: differenze tra le versioni

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Con buona pace del {{AutoreCitato|Poliziano}} e del {{AutoreCitato|Isaac Vossius|Vossio}}, io credo col {{AutoreCitato|Sannazzaro}}, col {{AutoreCitato|Marc-Antoine Muret|Mureto}} e con altri buoni, che in questo carme non ci sia nè allusioni, nè doppii sensi.
Con buona pace del {{AutoreCitato|Angelo Poliziano|Poliziano}} e del {{AutoreCitato|Isaac Vossius|Vossio}}, io credo col {{AutoreCitato|Jacopo Sannazaro|Sannazzaro}}, col {{AutoreCitato|Marc-Antoine Muret|Mureto}} e con altri buoni, che in questo carme non ci sia nè allusioni, nè doppii sensi.


Prima di tutto, la parola ''passer'' usarono i Latini non solo per indicare una cosa turpe e quella medesima che nascondevano i Greci con le voci ''κελιδόν'', ''κορωνε'' ed altri nomi d’uccelli, ma per dare anche una tenera denominazione all’oggetto amato. ''Baciballum, oculissimus, amoenitas, passer, columba'', erano i dolci nomi che si davano vezzeggiando gl’innamorati. ''Meus pullus passer, mea columba, mi lepus'': {{AutoreCitato|Plauto}}, ''Cas.'' I, v. 50. ''Noveratis Mellissam Tarentinam pulcherrimum baciballum'': {{Ac|Petronio Arbitro|Petron.}}, ''fragm. Burmann.'' ''Quid autem passeruculum nostram Gratiam minusculam existimas modo facere?'' {{Ac|Marco Aurelio|M. Aurel.}}, ''ap. Front.'', 4. ''Dic me tuum passerculum, coturnicem'': Plauto, ''Asin.'', IlI, 3.<section end="an1" />
Prima di tutto, la parola ''passer'' usarono i Latini non solo per indicare una cosa turpe e quella medesima che nascondevano i Greci con le voci ''κελιδόν'', ''κορωνε'' ed altri nomi d’uccelli, ma per dare anche una tenera denominazione all’oggetto amato. ''Baciballum, oculissimus, amoenitas, passer, columba'', erano i dolci nomi che si davano vezzeggiando gl’innamorati. ''Meus pullus passer, mea columba, mi lepus'': {{AutoreCitato|Tito Maccio Plauto|Plauto}}, ''Cas.'' I, v. 50. ''Noveratis Mellissam Tarentinam pulcherrimum baciballum'': {{Ac|Petronio Arbitro|Petron.}}, ''fragm. Burmann.'' ''Quid autem passeruculum nostram Gratiam minusculam existimas modo facere?'' {{Ac|Marco Aurelio|M. Aurel.}}, ''ap. Front.'', 4. ''Dic me tuum passerculum, coturnicem'': Plauto, ''Asin.'', IlI, 3.<section end="an1" />