Teatro Historico di Velletri/Quali fossero le Città, e Terre de' Volsci: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 83:
{{Centrato|FECIT}}
 
Fù fatta Colonia nel Cons. <small>CXXIV.</small> essendo Console Publio Plautio Proculo, e L.Cornelio Scapula; se bene Giulio Ossequente afferma fosse distrutta, e dice, che il secondo Console fosse Marco Fulvio, ''Publio Plautio, & Marco Fulvio Consulibus, Fregellæ, quæ adversus Romanos coniuraverant, diruta''. Questa è stata una Città sfortunata per li disastri havuti; perchè à Volsci fù dà Sanniti tolta, e disfatta, doppo dà Romani ristaurata; non molto tempo doppo da' medesimi Sanniti con l'aiuto de Satricani ripigliata con inganno. Combattevano valorosamente i Fregellani notte, e giorno, perche si guerreggiava per le cose sagre, e per li Dei; intanto che le donne fatte coraggiose, e martiali, assieme con l'altre persone inutili, combattevano dalle fenestre; quando la falsa voce d'un banditore, che proclamò la depositione dell'armi, à chi voleva esser salvo, fece render la Città soggetta alla crudeltà de' nemici, senza che à pertinaci giovasse la resistenza, & il valore. Era di tanta stima questa Città, che {{AutoreCitato|Valerio Massimo|Valerio Massimo}} narra, che Lucio Opimio, per haverla soggettata à Romani, domandò il Trionfo, ''Lucius Opimius, Fregellanis ad deditionem compulsis, triumphandi potestatem à Senatu petÿt''. Alcuni vogliono fosse dove hora stà Ciprano, tanto accenna il Cluerio; ma il Biondo vuol che fosse dove di presente è Pontecorvo, & il Volaterrano è di pensiero che fosse ivi vicino, ''Fregellæ nunc, sive ex sive eius ruinis Pontes Curvus Oppidum existimatur''. Et il Sigonio il modo del nuovo nome, dicendo, ''Rodoaldus Gastaldio Aquinas Castrum apud Pontem Curvum construxit, quod ab eo Pontem Curvum, quo in loco Fregellæ quondam inclita Romanorum Colonia fuit''. Fu ancora Patria di quel Marco Sestilio, che rispose per le Diecedotto Colone, quali promisero aiuto à Romani, e di Lucio Papirio celebre Oratore.
 
Frusinone ancora era Città de Volsci, come si trova in Livio, qual riferisce, ch'essendo Consoli Lucio Genutio, e Sergio Cornelio, furono castigati li Frusinati, perche havevano sollevati gl'Hernici contro Romani, ''Frusinates tertia parte agri damnati, quod Hernicos ab eis sollicitatos contemptum'. Alcuni vogliono, che fosse questa Città espugnata, & il loro Campo venduto; ma Frontino è di parere fosse il Campo assegnato à Soldati veterani, ''Frusino Oppidum muro ductum, ager eius veteranis est adsignatus''. E celebre hora quella Città per esser luogo di Tribunale della Provincia di Campagna, ma più per li due Sommi Pontefici, e Santi Martiri Hormisda, e Silverio.
Riga 139:
Torri Bianche, era un Castello lontano tre miglia da dove sbocca il Fiume Ninfeo, poco distante da Clostra, cosi dice il Cluerio, ''Alterum igitur istum locum ad Turres Albas tria milliam passuum ab Nimphei Ostio abfuisse crediderim''.
 
Tre Taverne, hora chiamate Cisterna ce' Signori Caetani, e se bene alcuni pensano, che il luogo delle Tre Taverne sia hora Ninfa, con tutto ciò il Cluerio è d'altro senso, e dice, ''Ipsa Tre Tabernæ apud Asturam Flumen fuisse derpehenduntur, ubi locus nunc vulgo Cisterna''. Dove Severo Imperatore fù da Heraclio ucciso, narra {{AutoreCitato|Paolo Diacono|Paolo Diacono}}; e {{AutoreCitato|Zosimo|Zosimo}}, parlando di Severo, dice, ''Quo ille pergens, cum ad locum cuimdam venisset, quem Tre Tabernas vocant, ab infidiis, quas ibi Maxentius locaverat, comprehensus necatur, inserta laqueo Cervice''. Fù doppo da Lodovico Bavaro Imperatore nel <small>M.CCC.XXVIII.</small> abbruggiata, dice il Villani, ma al presente, è populata molto, abbondante, e bella Terra.
 
Verruggine, di cui disse Livio, ''Verruginem in Volscis eodem Exercitu receptam''. Fù presa da' Romani, e fortificata nel Consolato <small>LX.</small> per il che li nostri Volsci ne fecero strepito grandissimo, fù però ricuperata; ma al Consolato di Gn. Cornelio Cosso, e Lucio Furio Medullino, fù perduta di nuovo. Era una buona Fortezza per li Volsci, mentre ne fecero quel risentimento, che si narra.