Omo, mìttete a pensare: differenze tra le versioni
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| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =duecento
| Argomento =poesie
| URL della versione cartacea a fronte =
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<poem>
Omo, mìttete a pensare
onne te ven lo glorïare.
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ora mittete a cuitare.
putulente sta soietto;
si ben te vidi nel deritto,
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De vil cosa sii formato
ed en pianto fusti nato
e
ed en cénnar dii tornare.
Venisti a nui
nudo, povero e taupino;
menato en quisto cammino,
Line 32 ⟶ 48:
Menato en quisto paese,
non recasti da far spese;{{R|20}}
ma
ché
Or te pensa el fatto tio:
si el Signore arvol lo sio,
non
non hai donne
Gloria hai del vestimento,
ché
ed hai pien lo cor de vento
per «misser» farte chiamare:{{R|30}}
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e lo fiore arvol la grana,
lo tuo pensieri è cosa vana,
onne soperbia
Aguarda a
quanto fa süave pomo
odorifero, e como
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De la vite, che ne nasce?
poco maturar la lasce,
nàscene
O omo, pensa che tu meni:
pedochi assai con lendinine,
e le polci
che non te lassa venïare.
Si hai glorïa
attenne un poco, e mo
che ne òi
ne la fin teco portare.{{R|50}}
</poem>
▲[[Categoria:Poesie]]
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