Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/63: differenze tra le versioni

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cerchiate di platani, connessi dall’edera e dal flessibile acanto, e i viali ornati di bosso o di rosmarino, e i sedili di marmo caristio, e gli zampilli d’acqua riuscenti in vasca di bronzo, e il labirinto verde, e il tempietto di marmo, e le statue, e i mobili, i libri, i cavalli, gli argenti, gli schiavi, ci fanno meravigliare come tanto potesse avere un privato, che non era de’ più ricchi, e che pur possedeva una casina a Tuscolo, una a Tivoli è a Preneste in commemorazione di Tullio e d’Orazio.
cerchiate di platani, connessi dall’edera e dal flessibile acanto, e i viali ornati di bosso o di rosmarino, e i sedili di marmo caristio, e gli zampilli d’acqua riuscenti in vasca di bronzo, e il labirinto verde, e il tempietto di marmo, e le statue, e i mobili, i libri, i cavalli, gli argenti, gli schiavi, ci fanno meravigliare come tanto potesse avere un privato, che non era de’ più ricchi, e che pur possedeva una casina a Tuscolo, una a Tivoli è a Preneste in commemorazione di Tullio e d’Orazio.


Oltre le epistole<ref>Il marchese {{AutoreCitato|Giovanni Poleni|Poleni}}, sull’autorità del Fabricio, crede le epistole di Plinio fossero la prima volta stampate a Bologna il 1498: allora però non erano che poche, e il resto fu scoperto in Francia dall’architetto frà Giocondo da Verona; e le diede ad Aldo Manuzio, che le stampò a Venezia il 1508. La migliore edizione si reputa quella di Curzio e Langolio ad Amsterdam, 1734.</ref>, lo credettero autore di storie, e alcuni gli attribuiscono le vite, comunemente intitolate da Cornelio Nepote. Ma egli in un’epistola a Capitone si scusa dallo stendere storie, e Sidonio Apollinare ci assicura che Tacito intraprese i suoi Annali perchè vi si era ricusato Plinio. Bensì fece una tragedia greca, perduta come i suoi versi greci e latini; e tuttochè onest’uomo e di spirito grave e dignitoso, scrisse endecasillabi lascivi, dei quali si scusa con troppi esempj.
Oltre le epistole<ref>Il marchese {{AutoreCitato|Giovanni Poleni|Poleni}}, sull’autorità del Fabricio, crede le epistole di Plinio fossero la prima volta stampate a Bologna il 1498: allora però non erano che poche, e il resto fu scoperto in Francia dall’architetto frà {{AutoreCitato|Giovanni Giocondo|Giocondo da Verona}}; e le diede ad Aldo Manuzio, che le stampò a Venezia il 1508. La migliore edizione si reputa quella di Curzio e Langolio ad Amsterdam, 1734.</ref>, lo credettero autore di storie, e alcuni gli attribuiscono le vite, comunemente intitolate da Cornelio Nepote. Ma egli in un’epistola a Capitone si scusa dallo stendere storie, e Sidonio Apollinare ci assicura che Tacito intraprese i suoi Annali perchè vi si era ricusato Plinio. Bensì fece una tragedia greca, perduta come i suoi versi greci e latini; e tuttochè onest’uomo e di spirito grave e dignitoso, scrisse endecasillabi lascivi, dei quali si scusa con troppi esempj.


Vedemmo ch’egli, come molti oratori, credeva necessario l’esercizio poetico per formarsi alla prosa; ma {{AutoreCitato|Marco Fabio Quintiliano|Quintiliano}} diceva: — La poesia è nata per l’ostentazione, l’eloquenza per l’utilità. Noi oratori siam soldati sotto le armi, e non ballerini da corda; combattiamo per interessi rilevanti, per vittorie serie. L’armi nostre devono brillare e colpire al tempo stesso; avere il lusso terribile dell’acciajo, non la brunitura dell’oro e dell’argento. Via quell’abbondanza lattea, che annunzia uno stile infermiccio; parlate con sanità».
Vedemmo ch’egli, come molti oratori, credeva necessario l’esercizio poetico per formarsi alla prosa; ma {{AutoreCitato|Marco Fabio Quintiliano|Quintiliano}} diceva: — La poesia è nata per l’ostentazione, l’eloquenza per l’utilità. Noi oratori siam soldati sotto le armi, e non ballerini da corda; combattiamo per interessi rilevanti, per vittorie serie. L’armi nostre devono brillare e colpire al tempo stesso; avere il lusso terribile dell’acciajo, non la brunitura dell’oro e dell’argento. Via quell’abbondanza lattea, che annunzia uno stile infermiccio; parlate con sanità».