Pagina:Anonimo - Matematiche Fascicolo primo, 1837.djvu/32: differenze tra le versioni
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{{§|5 |
{{§|5|5.}} Del resto, quando gli Uomini incominciarono a rappresentarsi de’ numeri, ed a far meccanicamente delle somme, invece d’usar dei segni scritti, si può supporre, ch’essi impiegassero de’gettoni; ed effettuassero coteste somme nel modo, che si è accennato {{Pg|30#3|(3)}}; ma noi vogliamo credere, ch’essi impiegassero piuttosto delle ''pietruzze'' di differente grandezza per distinguere i diversi ordini d’unità, per la ragione, ch’è da gran tempo invalso l’uso di chiamare comunemente ''calcolo'' qualunque operazione, che si faccia sù i numeri scritti, dal vocabolo Latino ''calculus'', che vuol dire ''pietruzza''. Noi in seguito useremo frequentemente questa parola ''calcolo''.<section end="1" /> |
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{{§|6|6.}} La operazione dell’Addizione si semplicizza assai, quando i numeri da addizionarsi sono tutti uguali trà loro. |
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In tal caso scrivendo cotesti numeri in colonna, come si è detto ([[Matematiche Fascicolo primo/Tema I - Capitolo II/Caso I#2|2]]), si vede, che per ottenerne la somma non si ha da far altro, che ripetere per ciascuna colonna una certa cifra costantemente il medesimo numero di volte; e che però, se avessimo preventivamente sott’occhio le somme, od i ''resultati'', che possono ottenersi<section end="2" /> |
In tal caso scrivendo cotesti numeri in colonna, come si è detto ([[Matematiche Fascicolo primo/Tema I - Capitolo II/Caso I#2|2]]), si vede, che per ottenerne la somma non si ha da far altro, che ripetere per ciascuna colonna una certa cifra costantemente il medesimo numero di volte; e che però, se avessimo preventivamente sott’occhio le somme, od i ''resultati'', che possono ottenersi<section end="2" /> |