Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/81: differenze tra le versioni
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fosse gloriosa, essendo stato ucciso a tradimento. 8.° Studiò sotto {{AutoreIgnoto|Aristodemo}} che fu aio de' figliuoli del Magno Pompeo. – È vero. Ma quegli altri maestri suoi che Strabone cita nol furono anco d'altri illustri romani. La sapienza è come il sole a cui tutti corrono per iscaldarsi. E notisi che quell' Aristodemo ({{Sc|xiv}}, 650) insegnò in Roma la grammatica ai figliuoli di Pompeo, e Strabone gli fu discepolo in Nisa. Ma ora viene il bello, ossia la congettura, come il {{AutoreCitato|Conrad Malte-Brun|Malte-Brun}} la chiama più positiva. 9.º Il padre di Pompeo avea un cuoco losco al par di lui per nome Menogine. Costui ''forse'' per eredità divenne schiavo o cliente del Magno, il quale come dilicato nelle vivande (Plutarco anzi il commenda come frugalissimo) sel condusse ''forse'' nella spedizione d'Asia. Il cuoco ''sarà'' divenuto intendente del quartier generale, e Pompeo gli ''avrà'' fatto sposare la ricca erede d'una illustre famiglia che le circostanze avevano posta in balia del generale in capo. 10.º Andiamo innanzi. Strabone non aveva buona vista ({{sc|v}}, 223, 225) - Chi lo dice? Nè egli, nè nessuno. Ma tant' è le sue erronee espressioni sulla posizione parallela delle isole d'Elba, di Corsica, di Sardegna, sarebbero spiegate dallo strabismo o vizio negli organi visuali ereditato dal cuoco padre suo. Finisce il Malte-Brun a credere (e sel creda egli solo) che queste ragioni unite insieme sieno concludenti, e che lo scioglierle (e a noi pare d' averle sciolte) spargerebbe una nuova luce sulla storia letteraria d' un opera importante. (M.) |
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(42) E sia pure che al padre sia debitore Strabone di tanta sollecitudine, ma nè egli, nè altri gliene rende grazie ed onore. (M.) |
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(43) Ne reca meraviglia che nessuno de' contemporanei e dei vicini non faccia ricordo della geografia di Strabone. Egli è citato da {{AutoreIgnoto|Gioseffo}}, da {{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}} e da {{AutoreCitato|Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano}}, ma per le sue istorie. Il primo a nominarne la geografia, è, se non erro, {{AutoreCitato|Ateneo di Naucrati|Ateneo}} (''Dipnosof. l. {{Sc|iii}}'', 121 ''e l. {{Sc|xiv}}'', 657), quindi {{AutoreCitato|Marciano di Eraclea|Marciano eracleota}} (''{{TestoAssente|Nel principio del Periplo}}''), {{AutoreCitato|Stefano di Bisanzio|Stefano bizantino}} in più luoghi, Arpocrazione (voci {{testo greco}}), {{AutoreIgnoto|Giuliano architetto}}, {{TestoCitato|Suida}}, {{AutoreCitato|Evagrio Scolastico|Evagrio}}, e {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}}. {{AutoreCitato|Eustazio di Tessalonica|Eustazio}} nel {{Sc|xii}} secolo è il primo |