Lettera a Francesco Paolo Frontini (9 aprile 1906): differenze tra le versioni
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{{A destra|9 aprile 1906}}
Caro {{AutoreCitato|Francesco Paolo Frontini|Frontini}} ,
Grazie dei nuovi fiori della sua feconda fantasia: me li sono goduti tornerò a godermeli, chè non mi pare sieno per appassire in un giorno.
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Cristallizzarsi in una vecchia formola, no: sarebbe mulaggine; ma sacrificare il proprio Ideale, i propri sentimenti e il proprio stile à capricci effimeri della Moda, sarebbero viltà.
Guardi il genio di {{AutoreCitato| Giuseppe Verdi|Verdi}}, sereno fra la gazzarra wagneriana; si andò rinnovando fino all'estrema vecchiaia, ma restò sempre lui, ed ora si gode beato la giovinezza immortale.
S'ispiri senza scoramenti, all'esempio dei grandi; scriva come il cuor le detta e lasci che ……….'''''giri Fortuna la sua ruota, Come le piace, e il villan la sua marra'''''
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