Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/197: differenze tra le versioni

DLamba (discussione | contributi)
 
DLamba (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione||{{Sc|istoria libro v.}}|{{Sc|193}}}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:

ISTORIA LIBRO V. lj)5
Alessandro, fondando nella sua continenza e modestia le loro più allegre speranze, e guardandolo diligentemente dalle insidie d’Antonino. E la sua, madre Mammea gli difendea sempre di por la bocca alle bevande od a’ cibi che gli fossero per parte di lui presentati. Lo serviano in tavola non già i cuochi ed i scalchi di palazzo, ma persone scelte dalla madre e di fedeltà da lei sperimentata. Essa poi gli ponea in mani denari per regalare nascostamente i soldati, e imbenevolirsegli con questo pasto a cui son sempre intesi.
Alessandro , fondando nella sua continenza e

modestia le loro più allegre speranze, e guar¬
Delle quali manovre fatto accorto Antonino, si scaltrì ad ogni frode, per levarsi dinanzi Alessandro e la madre. Le sue arti però eran vane, e si frangeano dinanzi alla prudenza di Mesa avola contane, la quale, essendosi invecchiata in palazzo con Giulia sua sorella moglie di Severo, era al caso di deludere col suo senno le coperte trame di Antonino, giovine di carattere leggiero, e che si aprìa colle parole e co’ falli. Ma poiché egli conobbe che non irretiano i suoi lacci, s’intestò di privarlo degli onori di cesare, e gl’intinto di non più uscir di palazzo, vietando eziandio che gli si venisse a fare riverenza. Ma i soldati, irritati che si spogliasse in tal modo del comando, a grandi grida lo dimandavano. Allora Antonino per porre a
dandolo diligentemente dalle insidie d’ Anto¬
nino . E la sua, madre Mammea gli difendea
sempre di por la bocca alle bevande od a’ cibi
che gli fossero per parte di lui presentati. Lo
serviano in tavola non già i cuochi ed i scalchi
di palazzo, ma persone scelte dalla madre e di
fedeltà da lei sperimentata . Essa poi gli ponea
in mani denari per regalare nascostamente i sol¬
dati , e imbenevolirsegli con questo pasto a cui
son sempre intesi.
Delle quali manovre fatto accorto Antoni¬
no , si scaltrì ad ogni frode , per levarsi dinanzi
Alessandro e la madre. Le sue arti però eran
vane , e si frangeano dinanzi alla prudenza di
Mesa avola contane, la quale , essendosi invec¬
chiata in palazzo con Giulia sua sorella moglie
di Severo , era al caso di deludere col suo sen-
no le coperte trame di Antonino , giovine di ca¬
rattere leggiero , e che si aprìa colle parole e
co’ falli. Ma poiché' egli conobbe che non irre-
tiano i suoi lacci, s’intestò di privarlo degli ono¬
ri di cesare, e gl’ intinto di non più uscir di pa¬
lazzo, vietando eziandio che gli si venisse a fare
riverenza . Ma i soldati, irritati che si spoglias¬
se in tal modo del comando , a grandi grida
lo dimandavano . Allora Antonino per porre a
n
Digitized by LjOOQle