Pagina:Orlandi - Dell'incendio del Monte di Somma, 1631.djvu/14: differenze tra le versioni
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neri, poscia che in tutti i precedenti giorni patirono molti incommodi, ma vie {{Ec|p{{Spazi|1}}ù|più}} il Mercordì, nel quale circa le dicisette, ò deciotto hore uscirono dalla cima del Monte torrenti di fuoco, bituminoso, aluminoso e {{Ec|sulfu{{Spazi|1}}eo|sulfureo}}, con altri minerali misto, e d'acque ſusfuree, e calde, che scendendo per le coste del Monte, con gran vehemenza, strepito, et empito, sulfuero, ruvinarono, e bruggiarono ciò, che se gli paraua innanzi, onde la Terra di Bosco, Torre dell'Annunciata, Torre del Greco, San Giorgio, Resina, Portici, e S. Sebastiano, restarono disfatti, rimanendo in piedi alcune case, che ò non furono poste a terra, con morte di molte centenaia di persone, e gran quantità di animali, de' quali sin ad hoggi non si è possuto havere Il numero distinto; e con tutto che la voragine fusse dal fuoco ampliata, havendo distrutto circa tre miglia della cima dell'altezza del monte, tutta volta essalò in cinque altre parti nella riva del mare, che cedendo il luogo, lasciò nel suo letto gli pesci bruggiati, e morti, e nell istesso tempo nel porto di Napoli, e nel luogo della Do{{??|h}}ana della farina, ritirandosi il mare istesso, e ritornando poi, lasciò di quando in quando quasi in secco le galere, e minori vascelli, e barche, con lasciar atterriti, e spaventati i marinari, ch'osservavano il moto da sotterranea violenza violentato. |
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De |
De simile rovine ha provato la Terra di Ottiano nell'istesso tempo, e Somma, et in parte Massa di Somma, e Pollena, con altri luochi, quali dalla corrente del fuoco con acqua sulfurea mista sono stati sradicati dal suolo, e sarebbe avvenuto l'istesso à S. Nastasio, ma per haver ampie strade, per il quale il torrente volò, non sentè danno, eccetto che ne' territorij, come anco la Terra di Marigliano, le cui campagne sono allagate con quasi la total perdita del semente. E non vi manca, che non si può indurre à credere, che sia col fuoco uscito l'acqua, perche di più dell'essalatione calda, humida, che si è vista con la densa, et atra caligine in atto di uscire ne' primi, e seguenti giorni dal Monte, si sà bene, che conforme riferiscono i Paesani del luoco, dice il Sommonte, nella concavità, che si scorge in mezzo della montagna (intendi dell'anticha) dove in tempi sereni sono per certo spatio discesi, han veduto acqua abondantissima con velocità {{Ec|correrere|correre}} in quella profondità, dal che possono havere origine le sorgentie d'acque, che intorno le ville sudette si vede, e particolarmente l'acqua, che viene in Napoli, che scaturisce sei miglia lungi nelle radici del Monte. nel luogo detto Cancellaro, nella massaria detta le Fontanelle dalla parte Australe, lungi dal mare circa cinque miglia, ove da un antro à goccie, à goccie pullula gran quantità d'acqua, che per coverti meati crescendo, sorge due miglia discosto in un luogo comunemente la Bolla, ò dal bollire, ò dalla voce labiolo, come dice il Pontano, è così detta, et in un certo modo parche con certi bolli scatorisca l'acqua in grand'abondanza, che dividendosi in due parti, per un certo partimento, l'una per condotti di fabrica viene in Napoli per uso della Città, l'altra effondendosi per le campagne irrigando, e voltando {{Pt|moli-}} |
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