Italia - 29 aprile 2008, Discorso di insediamento al Senato della Repubblica del Presidente Renato Schifani: differenze tra le versioni

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(''Si leva in piedi''). Onorevoli senatrici, onorevoli senatori, l'alta responsabilità che avete voluto affidarmi mi onora e mi emoziona profondamente. Voglio per questo porgere un sentito ringraziamento a tutti voi.
 
Desidero in primo luogo rivolgere, a nome dell'Assemblea dei senatori e mio personale, un saluto deferente al Capo dello Stato, presidente {{AutoreCitato|Giorgio Napolitano}} (''Vivi, generali applausi''), supremo garante della Costituzione e dell'equilibrio delle istituzioni. Le sue doti di saggezza e la sua ferma cultura istituzionale sapranno essere, come lo sono state, una guida ed un valore.
 
Un saluto particolare rivolgo ai Presidenti emeriti della Repubblica ed ai senatori a vita.
 
Permettetemi altresì di esprimere anche il mio ringraziamento al presidente {{AutoreCitato|Franco Marini|Marini}}. (''Vivi, generali applausi''). In questi anni ho potuto apprezzarne le doti di equilibrio e la capacità di includere in un comune percorso tutte le componenti parlamentari, nella consapevolezza che di questa condivisa partecipazione e non già dell'opposizione sterile e preconcetta la democrazia si nutre. Questo riconoscimento è frutto della mia esperienza di Presidente di un Gruppo di opposizione nella precedente legislatura, durante la quale ne ho più volte dato atto. Così come non posso dimenticare la correttezza e la compostezza del mio confronto con il Capogruppo di maggioranza, senatrice Anna Finocchiaro (''Generali applausi''), con la quale ho avuto sempre un confronto corretto.
 
Mi preme sottolineare quanto senta alta la responsabilità del ruolo che da questo momento assumo e gli anni trascorsi in quest'Aula mi hanno insegnato quanta sensibilità occorra per guidare i lavori del Senato della Repubblica.