Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/27: differenze tra le versioni

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cima degli antichi geografi {{AutoreCitato|Anassimandro|Anassimandro}} il milesio, il quale fiorì l’anno 50 avanti Cristo. Egli primo delineò una tavola geografica, e formò la sfera, come attesta {{AutoreCitato|Diogene Laerzio|Diogene Laerzio}} {73). È probabile che la tavola fosse delineata in rame, simile a quella che circa settanta anni dopo (500 prima di Cristo) {{Wl|Q318627|Aristagora}} il concittadino di Anassimandro mostrava al re di Sparta {{Wl|Q44005|Cleomene}} (74).
cima degli antichi geografi {{AutoreCitato|Anassimandro|Anassimandro}} il milesio, il quale fiorì l’anno 570 avanti Cristo. Egli primo delineò una tavola geografica, e formò la sfera, come attesta {{AutoreCitato|Diogene Laerzio|Diogene Laerzio}} {73). È probabile che la tavola fosse delineata in rame, simile a quella che circa settanta anni dopo (500 prima di Cristo) {{Wl|Q318627|Aristagora}} il concittadino di Anassimandro mostrava al re di Sparta {{Wl|Q44005|Cleomene}} (74).


{{AutoreCitato|Ecateo di Mileto|Ecateo}} contemporaneo e concittadino di questo Aristagora, scrisse primo un’opera geografica (75), e perfezionò, come dice {{AutoreCitato|Agatemero|Agatemero}} (76), anche la tavola di {{AutoreCitato|Anassagora|Anassagora}}. Ciò non è improbabile. Ma il dice Agatemero, non, come altri credettero, Strabone. Le parole di Strabone son queste (77): ''Anassimandro fu il primo che desse fuori tavola geografica, ed Ecateo che lasciasse lo scritto, il quale per altra sua scrittura si crede che di lui fosse'' (78).
{{AutoreCitato|Ecateo di Mileto|Ecateo}} contemporaneo e concittadino di questo Aristagora, scrisse primo un’opera geografica (75), e perfezionò, come dice {{AutoreCitato|Agatemero|Agatemero}} (76), anche la tavola di {{AutoreCitato|Anassagora|Anassagora}}. Ciò non è improbabile. Ma il dice Agatemero, non, come altri credettero, Strabone. Le parole di Strabone son queste (77): ''Anassimandro fu il primo che desse fuori tavola geografica, ed Ecateo che lasciasse lo scritto, il quale per altra sua scrittura si crede che di lui fosse'' (78).