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Dirò ancora che per la narrazione delle ultime guerre fra Argon e Acomat e dei loro successori (pp. 256-263) non mi sono sentito in grado di trascrivere per intero, e dare alla stampa, il testo berlinese, che continua anche allora a seguire, pedestre e prolisso, il testo francese, incespicando per di piú continuamente nell’interpetrazione; e perciò mi sono limitato spesso ad interrompere la citazione quasi subito dopo averla cominciata, o a riprodurla con numerose e ampie lacune<ref>Anche il {{Sc|Yule}} ha abbreviato grandemente, nella sua edizione, il racconto degli ultimi capitoli.</ref>.
Dirò ancora che per la narrazione delle ultime guerre fra Argon e Acomat e dei loro successori (pp. 256-263) non mi sono sentito in grado di trascrivere per intero, e dare alla stampa, il testo berlinese, che continua anche allora a seguire, pedestre e prolisso, il testo francese, incespicando per di piú continuamente nell’interpetrazione; e perciò mi sono limitato spesso ad interrompere la citazione quasi subito dopo averla cominciata, o a riprodurla con numerose e ampie lacune<ref>Anche il {{Sc|Yule}} ha abbreviato grandemente, nella sua edizione, il racconto degli ultimi capitoli.</ref>.


Non mi resta che a dire qualche parola sul metodo da me seguito nella riproduzione dell’* ottimo». Benchè il Bartoli abbia, come dice nella sua prefazione (p. {{Sc|lxxxii}}), «attentamente conferita col codice» la lezione del Baldelli, «a fine di correggere le sviste del primo editore», io avrei egualmente desiderato di rifare nuovamente questo lavoro di revisione, tanto piú dopo che mi accorsí che qualche inesattezza sfuggì anche al Bartoli. Ma tale mio desiderio non potè, per varie ragioni, venire adempiuto. La gentilezza del prof. Salomone Morpurgo, che riscontrò per me nel codice non pochi passí che mi parevano dubbi, mi permise però di riparare ad alcuni, sia pur lievissimi, guasti<ref>Ecco le correzioni: p. 136, linea settultima: «e pesa questa forma da una mezza libra», invece di «e preso queste forma, dá una mezza libbra >> (Bart., 172); p. 227, lin. sestult.: «se togliesse uno uovo», dove il Bart. ha «togliassi uno uovo»</ref>: e di questo favore lo ringrazio qui pubblicamente. Qualche modificazione ho poi apportato
Non mi resta che a dire qualche parola sul metodo da me seguito nella riproduzione dell’* ottimo». Benchè il Bartoli abbia, come dice nella sua prefazione (p. {{Sc|lxxxii}}), «attentamente conferita col codice» la lezione del Baldelli, «a fine di correggere le sviste del primo editore», io avrei egualmente desiderato di rifare nuovamente questo lavoro di revisione, tanto piú dopo che mi accorsí che qualche inesattezza sfuggì anche al Bartoli. Ma tale mio desiderio non potè, per varie ragioni, venire adempiuto. La gentilezza del prof. Salomone Morpurgo, che riscontrò per me nel codice non pochi passí che mi parevano dubbi, mi permise però di riparare ad alcuni, sia pur lievissimi, guasti<ref name="pag296">Ecco le correzioni: p. 136, linea settultima: «e pesa questa forma da una mezza libra», invece di «e preso queste forma, dá una mezza libbra >> (Bart., 172); p. 227, lin. sestult.: «se togliesse uno uovo», dove il Bart. ha «togliassi uno uovo»</ref>: e di questo favore lo ringrazio qui pubblicamente. Qualche modificazione ho poi apportato