Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/205: differenze tra le versioni
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
sì forti che gli cacciarono di fuori della terra, quegli che vi trovarono, e solo vi tennono le belle femmine che v’erano, per loro servire. E in tal modo presono la cittá la gente del Gran Cane. Quando quegli della cittá viddono ch’erano cosí beffati, volevano morire di dolore: e vennono con altre navi alla terra e circundaronla dintorno, per modo che niuno nè poteva uscire nè entrare<sup>nota</sup>; e cosí tennoro la terra<sup>nota</sup> sei mesi assediata. E quegli dentro s’ingegnarono molto di mandare novelle di loro al Gran Cane, ma noi poterono fare e in capo di sei mesi renderono la terra per patti, salvo le persone e ’l fornimento, di potere tornare al Gran Cane: e questo fu negli anni Domini |
|||
sì forti che gli cacciarono di fuori della terra, quegli che vi |
|||
{{Sc|mcclxviiii}}.<sup>nota</sup> E il primo barone, che n’andò in prima, lo Gran Cane gli fece tagliare il capo, e l’altro fece morire in carcere. D’una cosa avea dimenticata: che, quando questi due baroni andavano a questa isola, perchè un castello non si volle a loro arrendere, egliono lo presono poscia, e a tutti feciono tagliare il capo, salvo che a otto,<sup>nota</sup> che, per vertú di pietre che aveano nelle braccia dentro dalla carne, per modo del mondo non si poteva loro tagliare. E gli baroni, vedendo ciò, si gli feciono ammazzare con mazze, e poscia feciono cavare loro queste pietre delle braccia<sup>nota</sup>. Or lasciamo di questa materia, e andremo piú innanzi. |
|||
trovarono, e solo vi tennono le belle femmine che v’erano, per |
|||
loro servire. E in tal modo presono la cittá la gente del Gran |
|||
Cane. Quando quegli della cittá viddono ch’erano cosí beffati, |
|||
volevano morire di dolore: e vennono con altre navi alla terra e |
|||
circundaronla dintorno, per modo che niuno nè poteva uscire nè |
|||
entrare<sup>nota</sup>; e cosí tennoro la terra<sup>nota</sup> sei mesi assediata. E quegli |
|||
dentro s’ingegnarono molto di mandare novelle di loro |
|||
al Gran Cane, ma noi poterono fare e in capo di sei mesi |
|||
renderono la terra per patti, salvo le persone e ’l fornimento, |
|||
di potere tornare al Gran Cane: e questo fu negli anni Domini |
|||
{{Sc|mcclxviiii}}.<sup>nota</sup> E il primo barone, che n’andò in prima, lo Gran |
|||
Cane gli fece tagliare il capo, e l’altro fece morire in carcere. |
|||
D’una cosa avea dimenticata: che, quando questi due baroni |
|||
andavano a questa isola, perchè un castello non si volle a loro |
|||
arrendere, egliono lo presono poscia, e a tutti feciono tagliare il |
|||
capo, salvo che a otto,<sup>nota</sup> che, per vertú di pietre che aveano nelle |
|||
braccia dentro dalla carne, per modo del mondo non si poteva |
|||
loro tagliare. E gli baroni, vedendo ciò, si gli feciono ammazzare |
|||
con mazze, e poscia feciono cavare loro queste pietre delle |
|||
braccia<sup>nota</sup>. Or lasciamo di questa materia, e andremo piú innanzi. |
|||
Or sappiate che gl’idoli di queste isole e quegli del Cattai sono tutti di una maniera. E questi di queste isole, e ancora dell’altre che hanno idoli, tali sono c’ hanno capo di bue, e tali di porco, e cosí di molte fazioni di bestie, di porci e di montoni e d’altri;<sup>nota</sup> e tali hanno un capo e quattro visi, e tali hanno quattro capi, e tali dieci: e quanto piú n’hanno, maggiore isperanza e fede hanno in loro. Gli fatti di questi idoli sono si diversi e di tanta diversitá di diavoli, che qui non si vuole contare.<sup>nota</sup> Ora vi dirò d’una usanza ch’è in questa isola. |
|||
Or sappiate che gl’idoli di queste isole e quegli del Cattai |
|||
sono tutti di una maniera. E questi di queste isole, e ancora |
|||
m) <ref>''Pad.'' che non fusse preso.</ref> |
|||
dell’altre che hanno idoli, tali sono c’ hanno capo di bue, e |
|||
n) <ref>''Pad.'' ben sete mesi.</ref> |
|||
tali di porco, e cosí di molte fazioni di bestie, di porci e di |
|||
o) <ref>''Berl.'' perchè i non potè mai mandar algun meso, e... procurò de patizar con quelli de fuora, salvi l’aver e le persone.</ref> |
|||
montoni e d’altri;<sup>nota</sup> e tali hanno un capo e quattro visi, e tali |
|||
p) <ref>''Berl.'' Or, essendo zonti i do sorastanti dal Gran Can, quello ne feze decapitar uno, e l’altro mandò in l’isola, in la qual i fexe (cioè: avevano fatto) destruzer molta zente; e li fo morto,... perchè el saveva che ’l se aveva cativamente portato... Or ve voio dir un’altra cossa, che quando...</ref> |
|||
hanno quattro capi, e tali dieci: e quanto piú n’hanno, maggiore |
|||
q) <ref>''Berl. Pad.'' e questo era per vertú de algune pietre: che zascaduno avea una pietra nel brazo tra carne e pelle, per tal muodo che le non parea de fora; e chi aveva sopra sì quella piera non podeva morir de fero.</ref> |
|||
isperanza e fede hanno in loro. Gli fatti di questi idoli |
|||
r) <ref>''Berl.'' * le qual i retene molto care. E cussì seguino questa instoria dela bataia e dela zente del Gran Can.</ref> |
|||
sono si diversi e di tanta diversitá di diavoli, che qui non si |
|||
s) <ref>''Berl.'' e algune che ano tre cavi, zoè l’uno sul collo, e i do altri suso le spalle, uno per spalla; una tal a quatro mane, e tal diese, e tal (mille); e quelle idole ch’á piú mane diseno che l’è mior, al qual i ano mazor reverenzia. E quando i cristiani i diseno perchè i fano le lor idole sì diverse, respondeno che i so’ prezesori cussi li lassò: — E nui cussi lasseremo ai nostri fioli e suzesori. —</ref> |
|||
vuole contare.<sup>nota</sup> Ora vi dirò d’una usanza ch’è in questa isola. |