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della terra vae un gran fiume, ove sempre va molta mercatanzia |
della terra vae un gran fiume, ove sempre va molta mercatanzia di seta e di molta ispezieria e d’altre cose. Or ci partiamo, e dirovvi d’un’altra cittá e’ ha nome Codifu, di lungi da questa sei giornate verso mezzodie. |
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di seta e di molta ispezieria e d’altre cose. Or ci partiamo, e |
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dirovvi d’un’altra cittá e’ ha nome Codifu, di lungi da questa |
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{{Block|c2|Della cittá c’ha nome Codifu (Tadinfu).}} |
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Quando l’uomo si parte di Ciagli (Cinangli), e’ vae sei giornate verso mezzodí, tuttavia trovando cittá e castella di grande nobiltá. E sono idoli, e ardono lo corpo morto, e sono al Gran Cane, e hanno moneta di carte, e vivono di mercatanzie e d’arti, e hanno grande abbondanza d’ogni cosa da vivere. Ma non ci ha cosa da ricordare; e però diremo di Codifu. Sappiate che Codifu (Tadinfu) fu giá molto grandissimo reame, ma ’l Gran Cane lo conquistò per forza d’arme: ma ancora ella èe la piú nobile cittá di quel paese. Qui v’hae grandissimi mercatanti; qui v’hae tanta seta ch’è maraviglia, e belli giardini e molti frutti e buoni. E sappiate che questa cittá ha sotto sè<ref>''Fr.'' onze.</ref> quindici cittá di gran podere, e sono tutte di grande mercatanzie e di grande prode. E dicovi che negli anni Domini {{Sc|mcclxxiii}} il Gran Cane avea dato a un suo barone (Liytan Sangon) bene ottantamila cavalieri, ch’andasse a questa cittá per guardarla e per salvarla; e quando egli fue istato in questa contrada un tempo,<ref>''Berl.'' comò traditor pensò de far uno tradimento,... e se conseiò con tuti i piú savi omeni de quelle zitade... de esser revello al gran signor...; e questo feze de volontá de quelli della zitade.</ref> egli ordinò con certi uomeni di quel paese di fare tradimento al signore e rubellare tutte queste terre al Gran Cane. Quando il Gran Cane seppe questo, vi mandò suoi due baroni<ref>''Berl.'' * uno chiamato (Aguil), l’altro (Mongotai).</ref> con centomila cavalieri. Quando questi due baroni vi furono presso, il traditore uscì fuori con questa gente che avea,<section end="s2" /> |
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Quando l’uomo si parte di Ciagli (Cinangli), e’ vae sei |
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giornate verso mezzodí, tuttavia trovando cittá e castella di |
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grande nobiltá. E sono idoli, e ardono lo corpo morto, e sono |
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al Gran Cane, e hanno moneta di carte, e vivono di mercatanzie |
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e d’arti, e hanno grande abbondanza d’ogni cosa da vivere. |
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Ma non ci ha cosa da ricordare; e però diremo di Codifu. Sappiate |
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che Codifu (Tadinfu) fu giá molto grandissimo reame, ma ’l |
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Gran Cane lo conquistò per forza d’arme: ma ancora ella èe la |
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piú nobile cittá di quel paese. Qui v’hae grandissimi mercatanti; |
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qui v’hae tanta seta ch’è maraviglia, e belli giardini e molti |
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frutti e buoni. E sappiate che questa cittá ha sotto sè ’) quindici |
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cittá di gran podere, e sono tutte di grande mercatanzie e di |
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grande prode. E dicovi che negli anni Domini mcclxxiii il |
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Gran Cane avea dato a un suo barone (Liytan Sangon) bene |
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ottantamila cavalieri, ch’andasse a questa cittá per guardarla |
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e per salvarla; e quando egli fue istato in questa contrada un |
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tempo, *) egli ordinò con certi uomeni di quel paese di fare |
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tradimento al signore e rubellare tutte queste terre al Gran |
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Cane. Quando il Gran Cane seppe questo, vi mandò suoi due |
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baroni <=) con centomila cavalieri. Quando questi due baroni vi |
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furono presso, il traditore usci fuori con questa gente che avea,<section end="s2" /> |
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