Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/122: differenze tra le versioni

 
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gierbellini, e sono quelle pelle che sono piú belle e piú ricche e di maggiore valuta che pelle che sieno. Ma bene è vero, che<ref>''Pad.'' tante pelle de zebelini quante bisognerave per una roba d’uno ca vallerò vai ben, se l’è delle fine,...</ref> la pelle del gierbellino, e tanta quanto sarebbe una pelle d’uomo, fina, varrebbe bene duemila bisanti d’oro; se fosse comunale, varrebbe bene mille. E chiamanle li tarteri<ref>''Berl.'' chiama questo «re dele pelle» </ref> «leroide pelame», e sono della grandezza d’una faina; e di queste due pelli sono lavorati ed intagliati la sala grande del signore,<ref>''Pad. Ricc.'' e lavorata si setilmente che l’è una gran meraviglia a odire e a vedere; * le corde che tien le sale e le camere sono tute de seta.</ref> e sono intagliate sottilmente, ch’è una maraviglia a vedere. E la camera dove il signore dorme, ch’è allato a queste sale, è nè piú nè meno fatta. Elle costano tanto queste tre tende, che un piccolo re non le potrebbe pagare. E allato a queste sono altre tende molto bene ordinate. E l’amiche del signore hanno altresí molte ricche tende e padiglioni.<ref>''Pad.'' ancora li grifalchi e li altri oxeli e bestie ano so’ tende in grande quantitade; ed è si grande zente in so campo che l’è una grande meraveglia...: de tute parte vien zente a quel palazo. El signor tien siego in quel campo tuta la fameglia...: miedexi e astrolexi e altri ofiziali.</ref> E gli uccelli hanno molte tende e i falconi, e le piú belle hanno i girfalchi; e anche hanno le bestie tende grande quantitá. E sappiate che in questo campo ha tanta gente, ch’è una maraviglia a credere, ch ’e’ pare la maggiore cittá ch’egli abbia; perochè dalla lunga vi viene molta gente, e tienvi tutta sua famiglia cosí ordinata di falconieri e d’altri uficiali, come se fosse nella sua mastra villa. E sappiate ch’egli dimora in questo luogo infino<ref>''Pad.'' al tenpo della pasqua nostra della resuresione.</ref> alla pasqua di risurresso; e in tutto questo tempo non fa altro che uccellare alla riviera<ref>''Pad. Ricc.'' e prendeno grue e zexani e altri oxelli; e la soa zente ch ’è sparta de diverse parte...</ref> a’ gru e a’ cecini e ad altri uccelli. E ancora tutti gli altri che stanno presso a lui gli recano dalla lunga uccellagioni e cacciagioni assai. Egli dimora in questo tempo a tanto sollazzo, che non è uomo che ’l potesse credere; perciochè egli è suo affare e suo diletto piú ch’io non v’ho contato. E si vi dico che nessuno mercante nè niuno artefice nè villano non puote tenere nè falconi nè cani da cacciare, presso dove il signore dimora,<ref>''Pad.'' a vinti zornate...: ma in tute le altre provinzie e centrate della soa signoria... l’omo pò... cazar...</ref> a trenta giornate. Da questo in fuori, ogni uomo a suo senno puote fare di questo. Ancora sappiate
I08 IL MILIONE
gierbellini, e sono quelle pelle che sono più belle e più ricche
e di maggiore valuta che pelle che sieno. Ma bene è vero,
che •«■) la pelle del gierbellino, e tanta quanto sarebbe una pelle
d'uomo, fina, varrebbe bene duemila bisanti d'oro; se fosse co-
munale, varrebbe bene mille. E chiamanle li tarteri ''') « leroide
pelame », e sono della grandezza d'una faina; e di queste due
pelli sono lavorati ed intagliati la sala grande del signore, '") e
sono intagliate sottilmente, eh' è una maraviglia a vedere. E la
camera dove il signore dorme, eh' è allato a queste sale, è né
più né meno fatta. Elle costano tanto queste tre tende, che
un piccolo re non le potrebbe pagare. E allato a queste sono
altre tende molto bene ordinate. E l'amiche del signore hanno al-
tresì molte ricche tende e padiglioni. ^ E gli uccelli hanno molte
tende e i falconi, e le più belle hanno i girfalchi; e anche hanno
le bestie tende grande quantità. E sappiate che in questo campo
ha tanta gente, eh' è una maraviglia a credere, eh 'e' pare la
maggiore città ch'egli abbia; peroché dalla lunga vi viene
molta gente, e tienvi tutta sua famiglia cosi ordinata di falconieri
e d'altri uficiali, come se fosse nella sua mastra villa. E sap-
piate ch'egli dimora in questo luogo infino '") alla pasqua di
risurresso; e in tutto questo tempo non fa altro che uccellare
alla riviera ") a' gru e a' cecini e ad altri uccelli. E ancora tutti
gli altri che stanno presso a lui gli recano dalla lunga uccella-
gioni e cacciagioni assai. Egli dimora in questo tempo a tanto
sollazzo, che non è uomo che '1 potesse credere; percioché
egli è suo affare e suo diletto più ch'io non v'ho contato.
E si vi dico che nessuno mercante né ninno artefice né vil-
lano non puote tenere né falconi né cani da cacciare, presso
dove il signore dimora, °) a trenta giornate. Da questo in fuori,
ogni uomo a suo senno puote fare di questo. Ancora sappiate

g) ''Pad.'' tante pelle de zebelini quante bisognerave per una roba d’uno
ca vallerò vai ben, se l’è delle fine,...
h) ''Berl.'' chiama questo «re dele pelle» .
i) ''Pad. Ricc.'' e lavorata si setilmente che l’è una gran meraviglia a
odire e a vedere; * le corde che tien le sale e le camere sono tute
de seta.
/) ''Pad.'' ancora li grifalchi e li altri oxeli e bestie ano so’ tende in
grande quantitade; ed è si grande zente in so campo che l’è una grande