Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/99: differenze tra le versioni

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Quando l’alba del die fue venuta, el Gran Cane apparve<ref>''Berl. Pad.'' sovra uno monte el qual iera nela pianura: la zente de Naiam era desarmata...; ni non avea messo davanti alguna spia, e non feva far varda alguna... El gran signor era sopra una bertesca molto ben ordenada.</ref> sopra il piano, ove Najam dimorava molto segretamente, perciochè Najam non credeva per ninna cosa che ’l Gran Cane venisse quivi, e perciò non faceva guardare il campo nè dinanzi nè di dietro. Lo Gran Cane giunse sopra questo luogo, e avea una bertesca sopra quattro leonfanti, ove avea suso insegne, sí che bene si vedeva dalla lunga. La sua gente era ischierata a trenta milia, e intornearono il campo tutto quanto, attorno attorno, in un punto; e<ref>''Pad.'' apresso zascaduno omo da cavalo [in le schiere prime] era un omo da pè apreso la gropa del cavalo, con lanza in man.</ref> ciascuno cavaliere, quasi una buona parte, avea un pedone in groppa con suo arco in mano. E quando Najam vidde il Gran Cane con sua gente, fu tutto ismarrito; egli e suoi e’ ricorsero all’armi, e schieraronsi bene e arditamente e aconciaronsi, sí che non era se non a fedire. Allotta cominciarono a sonare molti istormenti e a cantare ad alte bocie: perochè l’usanza dei tarteri è cotale, che infíno che ’l gran nacchere non suona, ch’è uno istormento del capitano, mai non combatterebbono; e infino che pena a sonare, gli altri suonano molti istormenti e cantano. Ora èe lo gran cantare e ’l sonare grande da ogni parte, che cioè era grande maraviglia. Quando furono apparecchiate amendue le parti, e gli gran naccheroni cominciarono a suonare, e l’uno venne contro all’altro, e cominciaronsi<ref>''Berl. Pad.'' a ferir con archi, spade, lanze e dardi (''Pad''. maze); e gran parte di pedoni avea balestre e altre arme da ofender...: e era si grande la moltitudine delle saete che erano ne l’agiere, ch’el pareva ch’el piovese da zielo.</ref> a fedire di lance e di spade. E fu la battaglia molta crudele e fellonesca: e le saette andavano tanto per l’aria, che non si poteva vedere l’aria se non come fosse piova, e’ cavagli cadevano dall’una parte e dall’altra; ed eravi tale
Quando l’alba del die fue venuta, el Gran Cane apparve<ref>''Berl. Pad.'' sovra uno monte el qual iera nela pianura: la zente de Naiam era desarmata...; ni non avea messo davanti alguna spia, e non feva far varda alguna... El gran signor era sopra una bertesca molto ben ordenada.</ref> sopra il piano, ove Najam dimorava molto segretamente, perciochè Najam non credeva per ninna cosa che ’l Gran Cane venisse quivi, e perciò non faceva guardare il campo nè dinanzi nè di dietro. Lo Gran Cane giunse sopra questo luogo, e avea una bertesca sopra quattro leonfanti, ove avea suso insegne, sí che bene si vedeva dalla lunga. La sua gente era ischierata a trenta milia, e intornearono il campo tutto quanto, attorno attorno, in un punto; e<ref>''Pad.'' apresso zascaduno omo da cavalo [in le schiere prime] era un omo da pè apreso la gropa del cavalo, con lanza in man.</ref> ciascuno cavaliere, quasi una buona parte, avea un pedone in groppa con suo arco in mano. E quando Najam vidde il Gran Cane con sua gente, fu tutto ismarrito; egli e suoi e’ ricorsero all’armi, e schieraronsi bene e arditamente e aconciaronsi, sí che non era se non a fedire. Allotta cominciarono a sonare molti istormenti e a cantare ad alte bocie: perochè l’usanza dei tarteri è cotale, che infíno che ’l gran nacchere non suona, ch’è uno istormento del capitano, mai non combatterebbono; e infino che pena a sonare, gli altri suonano molti istormenti e cantano. Ora èe lo gran cantare e ’l sonare grande da ogni parte, che cioè era grande maraviglia. Quando furono apparecchiate amendue le parti, e gli gran naccheroni cominciarono a suonare, e l’uno venne contro all’altro, e cominciaronsi<ref>''Berl. Pad.'' a ferir con archi, spade, lanze e dardi (''Pad''. maze); e gran parte di pedoni avea balestre e altre arme da ofender...: e era si grande la moltitudine delle saete che erano ne l’agiere, ch’el pareva ch’el piovese da zielo.</ref> a fedire di lance e di spade. E fu la battaglia molta crudele e fellonesca: e le saette andavano tanto per l’aria, che non si poteva vedere l’aria se non come fosse piova, e’ cavagli cadevano dall’una parte e dall’altra; ed eravi tale
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