Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/358: differenze tra le versioni

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{{Pt|sce|cresce}} nelle maree e serve a pochissimi usi. E però danno a quella regione il nome di ''giuncaria''. Posseggono poi anche alcune<ref>Leggo col {{AutoreCitato|Adamantios Korais|Coray}} τινὲς δὲ καὶ τῶν κ. τ. λ.</ref> delle estremità de’ Pirenei, fino ai Trofei di Pompeo, lungo la strada che dall’Italia conduce in quella che dicesi Iberia Esteriore e propriamente nella Betica. La detta strada talvolta accostasi al mare, talvolta se ne allontana, massime nelle parti dell’occidente. Da’ Trofei di Pompeo se ne va a Tarragona passando pel campo giuncario, pei Vetteri, e per quel luogo che in Lingua latina chiamasi Maratono a motivo del molto maratro<ref>''Maratro'' Finocchio.</ref> che vi cresce. Da Tarragona va al sito dove si attraversa l’Ibero e dov’è Dertossa; e di quivi attraversando le città di Sagunto e di Setabio<ref>''Morviedro'' e ''Xativa''.</ref> alcun poco si discosta dal mare, e si avvicina allo Spartario, val quanto dire ''al campo del giunco marino''. Questo luogo è grande e senz’acqua; produce sparto atto a far corde, che poi di quivi si diffonde per tutto, e principalmente in Italia. Una volta la strada passava per mezzo quel campo e per la città di Egelasta<ref>''Iniesta''.</ref>, tal ch’era difficile e lunga: ora l’han fatta sulla spiaggia del mare, per modo che appena tocca il campo dei giunchi predetto, sebbene poi riesca ai medesimi di prima, cioè Castlona ed Obulco<ref>Obulco è ora ''Porcuna'', Corduba è ''Cordova''.</ref>, e di quivi a Corduba ed a Gadi, che sono i più grandi emporii di
{{Pt|sce|cresce}} nelle maree e serve a pochissimi usi. E però danno a quella regione il nome di ''giuncaria''. Posseggono poi anche alcune<ref>Leggo col {{AutoreCitato|Adamantios Korais|Coray}} τινὰ δὲ καὶ τῶν κ. τ. λ.</ref> delle estremità de’ Pirenei, fino ai Trofei di Pompeo, lungo la strada che dall’Italia conduce in quella che dicesi Iberia Esteriore e propriamente nella Betica. La detta strada talvolta accostasi al mare, talvolta se ne allontana, massime nelle parti dell’occidente. Da’ Trofei di Pompeo se ne va a Tarragona passando pel campo giuncario, pei Vetteri, e per quel luogo che in Lingua latina chiamasi Maratono a motivo del molto maratro<ref>''Maratro'' Finocchio.</ref> che vi cresce. Da Tarragona va al sito dove si attraversa l’Ibero e dov’è Dertossa; e di quivi attraversando le città di Sagunto e di Setabio<ref>''Morviedro'' e ''Xativa''.</ref> alcun poco si discosta dal mare, e si avvicina allo Spartario, val quanto dire ''al campo del giunco marino''. Questo luogo è grande e senz’acqua; produce sparto atto a far corde, che poi di quivi si diffonde per tutto, e principalmente in Italia. Una volta la strada passava per mezzo quel campo e per la città di Egelasta<ref>''Iniesta''.</ref>, tal ch’era difficile e lunga: ora l’han fatta sulla spiaggia del mare, per modo che appena tocca il campo dei giunchi predetto, sebbene poi riesca ai medesimi di prima, cioè Castlona ed Obulco<ref>Obulco è ora ''Porcuna'', Corduba è ''Cordova''.</ref>, e di quivi a Corduba ed a Gadi, che sono i più grandi emporii di