Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/367: differenze tra le versioni

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di quegli ospiti, e attirato dalla maestà del loro capo, annunziò improvvisamente la sua risoluzione di volerli seguire. Dimentico de’ suoi anni, voleva valicar l’Oceano per andare a contemplar le cose, la cui descrizione suscitava il suo entusiasmo: ma la moglie e i figli gli si gettarono ginocchioni dinanzì, supplicandolo di non abbandonarli; sentì pietà. della loro desolazione, e consentì a rimanere col suo popolo.
CAPITOLO QUARTO 339

di quegli ospiti, e attirato dalla maestà del loro capo , annun-
ll vecchio cacico aveva osservato la natura, viaggiate le isole vicine, e strette relazioni con Hispaniola, dove conosceva alcuni capi: i suoi viaggi lo avevano addotto molto innanzi verso l’occidente di Cuba. Le sue risposte contribuirono a confermar Colombo nell’idea, che trovavasi sui confini di un continente.
ziò improvvisamente la sua risoluzione di volerli seguire. Di-

mentico de' suoi anni , voleva valicar l' Oceano per andare a
Durante i pochi giorni che gli Spagnoli passarono sulla riva di quel fiume, ch’ebbe nome ''fiume della Messa'', gl’indigeni li colmarono di provvigioni. L’ammiraglio ristaurò alquanto le navi; prese acqua, legne, viveri freschi, e pesce arrostito; e il 16 luglio trasse sopra Hispaniola. Sul punto di passare il capo Santa Croce, una improvvisa burrasca violentissima lo sorprese, e poco mancò nol facesse naufragare. La sola prontezza della manovra lo salvò: in un istante i marinai montati sulle verghe avevano piegato le vele. Ma la ''Santa Clara'' era talmente stata guasta dagli scogli, che faceva acqua da varie parti, e gli sforzi de’ calfatti e l’uso continuo delle pompe potevano appena trattenerla a galla. Per giunta di mali, i viveri mancavano; ogni uomo non aveva ciascun giorno che un biscotto e una piccola misura di vino. Volendo l’ammiraglio condividere la penuria comune, si contentava di una razione da marinaio. ll pericolo fu sì grande che scriveva alla Regina, nel narrare i travagli di quella navigazione «faccia Nostro Signore che le mie fatiche profittino al suo santo servizio e a quello delle Vostre Altezze. Quanto a me, niuna cupidigia od ambizione mi farebbero esporre mai più a tante fatiche e pericoli: non passa giorno in cui non mi veda vicina ogni momento la morte.» Le onde infuriavano con tale violenza, che immersero sotto l’acqua tutto il cordame della ''Santa Clara''. L’equipaggio non isperava più soccorso umano Nell’imminenza del naufragio, Dio soccorse al suo servo, e gli permise di
contemplar le cose , la cui descrizione suscitava il suo en-
tusiasmo : ma la moglie e i figli gli si gettarono ginocchioni di-
nanzi, supplicandolo di non abbandonarli; sentì pietà della
loro desolazione, e consentì a rimanere col suo popolo.
Il vecchio cacico aveva osservato la natura, viaggiate le isole
vicine, e strette relazioni con Hispaniola , dove conosceva al-
cuni capi : i suoi viaggi lo avevano addotto molto innanzi verso
l'occidente di Cuba. Le sue risposte contribuirono a confermar
Colombo nell'idea, che trovavasi sui confini di un continente.
Durante i pochi giorni che gli Spagnoli passarono sulla riva
di quel fiume, eh' ebbe nome fiume della Messa, gV indigeni li
colmarono di provvigioni. L'ammiraglio ristaurò alquanto le navi;
prese acqua, legne , viveri freschi , e pesce arrostito; e il 16
luglio trasse sopra Hispaniola. Sul punto di passare il capo
Santa Croce, una improvvisa burrasca violentissima lo sorprese,
e poco mancò noi facesse naufragare. La sola prontezza della
manovra lo salvò : in un istante i marinai montati sulle verghe
avevano piegato le vele. Ma la Santa Clara era talmente stata
guasta dagli scogli, che faceva acqua da varie parti, e gli sforzi
de' calfatti e l' uso continuo delle pompe potevano appena trat-
tenerla a galla. Per giunta di mali, i viveri mancavano; ogni
uomo non aveva ciascun giorno che un biscotto e una piccola
misura di vino. Volendo l'ammiraglio condividere la penuria co-
mune, si contentava di una razione da marinaio. Il pericolo fu
si grande che scriveva alla Regina, nel narrare i travagli di quella
navigazione « faccia Nostro Signore che le mie fatiche profittino
al suo santo servizio e a quello delle Vostre Altezze. Quanto a
me, ninna cupidigia od ambizione mi farebbero esporre mai più
a tante fatiche e pericoli : non passa giorno in cui non mi veda
vicina ogni momento la morte. » Le onde infuriavano con tale vio-
lenza, che immersero sotto l'acqua tutto il cordame della Santa
Clara, L'equipaggio non isperava più soccorso umano Neirimmi-
nenza del naufragio. Dio soccorse al suo servo, e gli permise di