Pagina:De Gubernatis Galateo insegnato alle fanciulle.djvu/47: differenze tra le versioni

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''gioia di quella povera gente ad una sì grande fortuna! Pietro il Grande contraccambiò largamente l’ospitalità ricevuta assicurando un lieto avvenire a suo figlioccio che fece educare alla sua corte, ed a’ suoi buoni parenti.''
''gioia di quella povera gente ad una sì grande fortuna! Pietro il Grande contraccambiò largamente l’ospitalità ricevuta, assicurando un lieto avvenire a suo figlioccio, che fece educare alla sua corte, ed a’ suoi buoni parenti.''


Tu sai che l’uomo ha diritti da esercitare e doveri da compiere. Bisogna conoscere, per ben vivere in società e gli uni e gli altri. Chi ignora i primi è facilmente vittima dei birbi, degl’ingannatori; chi manca ai secondi, viola la legge di Dio o la sociale e merita disistima e biasimo. Chi poi, conoscendo gli uni e gli altri, puntualmente adempie ad ogni suo dovere e volontariamente rinunzia all’esercizio di qualche suo diritto, per clemenza, per bontà, per generosità, qualificato ''grande d’animo''. I genitori, il maestro, il padrone p. es., hanno diritto di comandare, di punire anche con severità il figlio, lo scolaro, il servo. Se invece pregano, se perdonano o con dolcezza ammoniscono, rinunziano ad un loro diritto. Se un debitore non ci restituisce il denaro dovuto, siamo in diritto di farlo chiamare in tribunale; se invece pazientiamo, se, in vista delle sue disgraziate circostanze, veniamo a patti amichevoli con lui, ed anche, potendolo, gli condoniamo il debito, rinunziamo al nostro diritto. Siamo in diritto pure di chiudere la porta di casa nostra a chi ci ha insultato o fatto danno o dispiacere in qualsiasi modo. Se invece dimentichiamo l’offesa ricevuta, attribuendola ad un istante di leggerezza e non
Tu sai che l’uomo ha diritti da esercitare e doveri da compiere. Bisogna conoscere, per ben vivere in società, e gli uni e gli altri. Chi ignora i primi è facilmente vittima dei birbi, degl’ingannatori; chi manca ai secondi, viola la legge di Dio o la sociale e merita disistima e biasimo. Chi poi, conoscendo gli uni e gli altri, puntualmente adempie ad ogni suo dovere e volontariamente rinunzia all’esercizio di qualche suo diritto, per clemenza, per bontà, per generosità, qualificato ''grande d’animo''. I genitori, il maestro, il padrone p. es., hanno diritto di comandare, di punire anche con severità il figlio, lo scolaro, il servo. Se invece pregano, se perdonano o con dolcezza ammoniscono, rinunziano ad un loro diritto. Se un debitore non ci restituisce il denaro dovuto, siamo in diritto di farlo chiamare in tribunale; se invece pazientiamo, se, in vista delle sue disgraziate circostanze, veniamo a patti amichevoli con lui, ed anche, potendolo, gli condoniamo il debito, rinunziamo al nostro diritto. Siamo in diritto pure di chiudere la porta di casa nostra a chi ci ha insultato o fatto danno o dispiacere in qualsiasi modo. Se invece dimentichiamo l’offesa ricevuta, attribuendola ad un istante di leggerezza e non