Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/343: differenze tra le versioni

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{{Pt|tavia|Tuttavia}} questa contrarietà ebbe i suoi vantaggi. La flotta fu costretta a fermarsi sopra una costa copiosissima di pesci, provveduta di un porto eccellente, e vicina a due fiumicelli, la cui acqua leggera e limpida irrigava una terra inesauribilmente feconda. Ad un trar di balestra abbondavano sassi addatti alla costruzione: sorgea presso una folta foresta, e un gruppo di scogli che dominava il porto, una fortificazione naturale che facilmente si poteva rendere inespugnabile. Fu deciso di non andar oltre. ll dottore Chanca giudicava «questo luogo il meglio situato che mai si potesse imaginare,» e diceva la Provvidenza avervi condotta la flotta a rifugio contra il mal tempo.
CAPITOLO SECONDO ODO

tavia questa contrarietà ebbe i suoi vantaggi. La flotta fu co-
Quivi negli ultimi giorni di dicembre sbarcarono finalmente gli uomini e gli animali, stracchi ugualmente di una navigazione di quasi tre mesi, durante la quale erano stati del paro assoggettati ad un’esigua razione, così volendo la prudenza, affine di far fronte ai casi che ritardassero Io sbarco. La maggior parte degli Spagnoli poco famigliarizzati col mare presero con inesprimibile delizia possesso della verdura, dell’ombre odorose e de’ frutti sconosciuti di quella contrada, ove, sotto un fogliame sempre verde, gli uccelli facevano lor nidi come nella primavera in Europa.
stretta a fermarsi sopra una costa copiosissima di pesci, provve-

duta di un porto eccellente , e vicina a due fìumicelli , la cui
Si racchiusero le provvigioni, le munizioni e i bagagli in case di legno che furono prestamente rizzate.
acqua leggera e limpida irrigava una terra inesauribilmente fe-

conda. Ad un trar di balestra abbondavano sassi addatti alla
Avendo immediatamente Colombo fatto tirare le linee e determinate le proporzioni convenienti, collocò, invocando la santissima Trinità, la prima pietra della nuova città, a cui impose il nome amato d’Isabella.
costruzione : sorgea presso una folta foresta, e un gruppo di sco-

gli che dominava il porto, una fortificazione naturale che facil-
Il primo edifizio cui si pose mano fu la chiesa; e vi si lavorò intorno con tale e tanta operosità, che il 6 gennaio, anniversario dell’entrata dei Re in Granata, vi fu solennemente celebrata la gran messa dal Vicario Apostolico, assistito dal padre Juan Perez de Marchena e dai dodici Religiosi che il padre Boil aveva condotto.
mente si poteva rendere inespugnabile. Fu deciso di non andar

oltre. Il dottore Chanca giudicava « questo luogo il meglio si-
Soli tre edifizi pubblici furono costrutti in pietre; le case de’ privati erano terra e calce; la maggior parte baracche di legno. Ciascuno si prestava ad assecurarsi una dimora propria; a tale che in poche settimane Isabella prese l’aspetto di piccola città.
tuato che mai si potesse imaginare , » e diceva la Provvidenza
avervi condotta la flotta a rifugio contra il mal tempo.
Quivi negli ultimi giorni di dicembre sbarcarono finalmente
^W uomini e gli animali, stracchi ugualmente di una navigazione
di quasi tre mesi, durante la quale erano stati del paro assog-
gettati ad un' esigua razione, così volendo la prudenza , affine
di far fronte ai casi che ritardassero lo sbarco. La maggior parte
degli Spagnoli poco famigliarizzati col mare presero con ine-
sprimibile delizia possesso della verdura , dell' ombre odorose
e de' frutti sconosciuti di quella contrada, ove, sotto un fogliame
sempre verde, gli uccelli facevano lor nidi come nella primavera
in Europa.
Si racchiusero le provvigioni, le munizioni e i bagagli in case
di legno che furono prestamente rizzate.
Avendo immediatamente Colombo fatto tirare le linee e de-
terminate le proporzioni convenienti, collocò, invocando la san-
tissima Trinità , la prima pietra della nuova città, a cui impose
il nome amato d' Isabella.
11 primo edifizio cui si pose mano fu la chiesa; e vi si lavorò
intorno con tale e tanta operosità, che il 6 gennaio, anniversa-
rio dell'entrata dei Re in Granata, vi fu solennemente celebrata
la gran messa dal Vicario Apostolico , assistito dal padre Juan
Perez de Marchena e dai dodici Religiosi che il padre Boil aveva
condotto.
Soli tre edifizi pubblici furono costrutti in pietre; le case de'
privati erano terra e calce; la maggior parte baracche di legno.
Ciascuno si prestava ad assecurarsi una dimora propria; a tale
che in poche settimane Isabella prese l' aspetto di piccola città.