Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/25: differenze tra le versioni

 
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{{Block|c2|Come gli due fratelli vennoro al Gran Cane.}}
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Quando gli due fratelli e Marco giunsero alla gran cittá ov’era il Gran Cane, andarono al mastro palagio, ove gli era con molti baroni, e inginocchiaronsi dinanzi da lui, cioè al Gran Cane, e molto si umiliarono a lui. Egli li fece levare suso, e molto mostrò grande allegrezza, e domandò loro chi era quello giovane ch’era con loro. Disse messer Niccolò: — Egli è vostro uomo e mio figliuolo. — Disse il Gran Cane: — Egli sia il ben venuto, e molto mi piace. — Date ch’ebbero le carte e privilegi che recavano dal papa, lo Gran Cane ne fece grande allegrezza e domandò com’erano istati. Rispuosero: — Messer, bene, dapoi che vi abbiamo trovato sano ed allegro. — Quivi fu grande allegrezza della loro venuta; e quanto istettero di tempo nella corte, ebbono onore piue d’altro barone.
Quando gli due fratelli e Marco giunsero alla gran cittá ov’era
il Gran Cane, andarono al mastro palagio, ove gli era con molti
baroni, e inginocchiaronsi dinanzi da lui, cioè al Gran Cane, e
molto si umiliarono a lui. Egli li fece levare suso, e molto mostrò
grande allegrezza, e domandò loro chi era quello giovane
ch’era con loro. Disse messer Niccolò: — Egli è vostro uomo e
mio figliuolo. — Disse il Gran Cane: — Egli sia il ben venuto, e
molto mi piace. — Date ch’ebbero le carte e privilegi che recavano
dal papa, lo Gran Cane ne fece grande allegrezza e domandò
com’erano istati. Rispuosero: — Messer, bene, dapoi che
vi abbiamo trovato sano ed allegro. — Quivi fu grande allegrezza
della loro venuta; e quanto istettero di tempo nella corte,
ebbono onore piue d’altro barone.
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{{Block|c2|Come lo Gran Cane mandò Marco figliuolo di messer Niccolò}}
{{Block|c2|Come lo Gran Cane mandò Marco figliuolo di messer Niccolò per suo messaggio.}}
Ora avvenne che questo Marco figliuolo di messer Niccolò, poco istando nella corte, apparò gli costumi tarteri e loro lingue e loro lettere, e diventò uomo savio e di grande valore oltra misura. E quando lo Gran Cane vide in questo giovane tanta bontá, mandollo per suo messaggio ad una terra, ove penò ad andare sei mesi. Lo giovane ritornò bene, e saviamente ridisse la ’mbasciata ed altre novelle di ciò che gli domandò, perchè il giovane avea veduto altri ambasciadori tornare d’altre<section end="s2" />
per suo messaggio.
Ora avvenne che questo Marco figliuolo di messer Niccolò,
poco istando nella corte, apparò gli costumi tarteri e loro
lingue e loro lettere, e diventò uomo savio e di grande valore
oltra misura. E quando lo Gran Cane vide in questo giovane
tanta bontá, mandollo per suo messaggio ad una terra, ove penò
ad andare sei mesi. Lo giovane ritornò bene, e saviamente ridisse
la ’mbasciata ed altre novelle di ciò che gli domandò,
perchè il giovane avea veduto altri ambasciadori tornare d’altre<section end="s2" />