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differenza grande di stile fra le belle sculture del buon periodo e i fantocci barbarici della decadenza<ref>Ecco la nota dei bassorilievi tolti all’arco di Traiano: A sinistra della facciata che guarda il Colosseo: 1. Ingresso di Traiano a Roma. — 2. Continuazione della Via Appia. — 3. Traiano soccorre i fanciulli poveri. — 4. Traiano giudica un barbaro. (A sinistra del lato opposto). — 5. Traiano incorona Portamaste re dei Parti. — 6. Soldati che: conducono alcuni barbari a Traiano. — 7. Traiano arringa l’armata. — 8. Sacrificio di Traiano. I medaglioni rappresentano scene di sacrificio o di caccia. I quattro riquadri ricordano le battaglie contro i Daci e i vinti che implorano
differenza grande di stile fra le belle sculture del buon periodo e i fantocci barbarici della decadenza<ref>Ecco la nota dei bassorilievi tolti all’arco di Traiano: A sinistra della facciata che guarda il Colosseo: 1. Ingresso di Traiano a Roma. — 2. Continuazione della Via Appia. — 3. Traiano soccorre i fanciulli poveri. — 4. Traiano giudica un barbaro. (A sinistra del lato opposto). — 5. Traiano incorona Portamaste re dei Parti. — 6. Soldati che: conducono alcuni barbari a Traiano. — 7. Traiano arringa l’armata. — 8. Sacrificio di Traiano. I medaglioni rappresentano scene di sacrificio o di caccia. I quattro riquadri ricordano le battaglie contro i Daci e i vinti che implorano
Traiano coronato dalla vittoria.</ref>
Traiano coronato dalla vittoria.</ref>


Perfetta invece per conservazione è giunta fino a noi la colonna dove sono riprodotte in un bassorilievo a spirale le vittorie riportate dall’imperatore sul Danubio e contro i Daci. Essa sorge sopra una massiccia base quadrata, adorna di un bassorilievo rappresentante le armi dei popoli conquistate e da due Vittorie che recano il cartiglio dell’iscrizione. Fu innal
Perfetta invece per conservazione è giunta fino a noi la colonna dove sono riprodotte in un bassorilievo a spirale le vittorie riportate dall’imperatore sul Danubio e contro i Daci. Essa sorge sopra una massiccia base quadrata, adorna di un bassorilievo rappresentante le armi dei popoli conquistate e da due Vittorie che rec ano il cartiglio dell’iscrizione. Fu innal

ADRIANO— TESTA TROVATA NEL SUO MAUSOLEO.
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MUSEO VATICANO. (Fot. Alinari).
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zata l’anno di Cristo 114 ed è composta da 19 riquadri di marmo pentelico su cui sono scolpite oltre 2500 figure: una scala di 180 scalini conduce alla sommità dove era la statua di bronzo dorato dell’imperatore che perduta nei molteplici saccheggi barbarici fu da Sisto V sostituita nel 1587 con quella di S. Pietro, l’apostolo protettore della città. Nella base della colonna— secondo quanto ci dicono Dione Cassiodoro ed Eutropio — era scavata una cripta, nella quale furono deposte le ceneri di Traiano in un’urna d’oro.
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zata l’anno di Cristo 114 ed è composta da 19 riquadri di marmo pentelico su cui sono scolpite oltre 2500 figure: una scala di 180 scalini conduce alla sommità dove era la statua di bronzo dorato dell’imperatore che perduta nei molteplici saccheggi barbarici fu da Sisto V sostituita nel 1587 con quella di S. Pietro, l’apostolo protettore della città. Nella base della colonna — secondo quanto ci dicono Dione Cassiodoro ed Eutropio — era scavata una cripta, nella quale furono deposte le ceneri di Traiano in un’urna d’oro.


Un altro importante edificio, eretto durante il suo governo, fu quello delle Terme. Già Tito aveva costruita sopra una parte della domus aurea di Nerone le sue terme che per essere compiute frettolosamente dovettero essere ben presto restaurate da Domiziano e più tardi da Traiano che pensò di ingrandirle rifacendole dalle fondamenta. Esse rimasero quasi intatte fino al secolo XVI: ma in quell’epoca principiò la loro distruzione sistematica, tanto che in breve caddero completamente in rovina. Fu soltanto nel 1813 che ne furono intrapresi gli scavi; ma i lavori non sono mai stati condotti a fine e anche oggi rimangono mezzo sepolte e abbandonate, lungo la via Labicana, poco note ai viaggiatori e quasi completamente trascurate dalle guide. Sì tratta di nove gallerie a volta che formavano la base dell’esedra e di sette o otto stanze dove sono ancora i resti di una fontana colossale. È qui che nel 1506 fu trovato il gruppo del Laocoonte vaticano ed è anche qui che un po’ prima vennero rinvenuti quelli ornati che imitati da diversi artisti e da Raffaele nelle sue logge, per essere stati scoperti in una grotta furono detti
Un altro importante edificio, eretto durante il suo governo, fu quello delle Terme. Già Tito aveva costruita sopra una parte della domus aurea di Nerone le sue terme che per essere compiute frettolosamente dovettero essere ben presto restaurate da Domiziano e più tardi da Traiano che pensò di ingrandirle rifacendole dalle fondamenta. Esse rimasero quasi intatte fino al secolo XVI: ma in quell’epoca principiò la loro distruzione sistematica, tanto che in breve caddero completamente in rovina. Fu soltanto nel 1813 che ne furono intrapresi gli scavi; ma i lavori non sono mai stati condotti a fine e anche oggi rimangono mezzo sepolte e abbandonate, lungo la via Labicana, poco note ai viaggiatori e quasi completamente trascurate dalle guide. Sì tratta di nove gallerie a volta che formavano la base dell’esedra e di sette o otto stanze dove sono ancora i resti di una fontana colossale. È qui che nel 1506 fu trovato il gruppo del Laocoonte vaticano ed è anche qui che un po’ prima vennero rinvenuti quelli ornati che imitati da diversi artisti e da Raffaele nelle sue logge, per essere stati scoperti in una grotta furono detti