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Un altro edificio di Agrippa, rifece intieramente nel Campo Marzio: il Pantheon o tempio di tutti gli Dei che la sorte doveva tramandarci intatto e che anche oggi rappresenta la più completa manifestazione dell'arte romana. Si credeva fino a poco tempo fa che l’edificio attuale fosse il tempio primitivo del secolo di Agusto; ma gli studi intrapresi nel 1891 da Giorgio Chedanne e le ricerche poste
Un altro edificio di Agrippa, rifece intieramente nel Campo Marzio: il Pantheon o tempio di tutti gli Dei che la sorte doveva tramandarci intatto e che anche oggi rappresenta la più completa manifestazione dell'arte romana. Si credeva fino a poco tempo fa che l’edificio attuale fosse il tempio primitivo del secolo di Agusto; ma gli studi intrapresi nel 1891 da Giorgio Chedanne e le ricerche poste


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TEMPIO D’ANTONINO E FAUSTINA
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riori ordinate dal Ministero della pubblica istruzione ci rivelarono che la costruzione risaliva — dalle fondamenta alla cupola — al periodo adrianeo. Gli scavi recenti hanno inoltre dimostrato che il Pantheon di Agrippa aveva una forma rettangolare ed era più piccolo; le sue fondamenta sono state ritrovate sotto il portico dell’attuale edificio. Cosi che sotto la direzione di Adriano il tempio di tutti li Dei acquistava una diversa apparenza, più adatta al gusto del tempo e più degna della grandezza romana. Rispettoso però delle tradizioni e della storia, egli non volle dare al nuovo monumento il suo nome e preferì di lasciare nell’attico riscrizione primitiva: ''M. A grippa L. F. Cos. tertium fecit'', non ostante che del consigliere d’Augusto conservasse oramai solamente il nome.
riori ordinate dal Ministero della pubblica istruzione ci rivelarono che la costruzione risaliva — dalle fondamenta alla cupola — al periodo adrianeo. Gli scavi recenti hanno inoltre dimostrato che il Pantheon di Agrippa aveva una forma rettangolare ed era più piccolo; le sue fondamenta sono state ritrovate sotto il portico dell’attuale edificio. Cosi che sotto la direzione di Adriano il tempio di tutti li Dei acquistava una diversa apparenza, più adatta al gusto del tempo e più degna della grandezza romana. Rispettoso però delle tradizioni e della storia, egli non volle dare al nuovo monumento il suo nome e preferì di lasciare nell’attico riscrizione primitiva: ''M. A grippa L. F. Cos. tertium fecit'', non ostante che del consigliere d’Augusto conservasse oramai solamente il nome.