Pagina:Angeli - Roma, parte I - Serie Italia Artistica, Bergamo, 1908.djvu/89: differenze tra le versioni
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visto, furono munificentissimi — egli fu il più fastoso e moltiplicò talmente il numero dei nuovi edifici, e innalzò sugli antichi tante statue, tanti gruppi e tante quadrighe, che, secondo {{AutoreCitato|Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio}}, sopra una di esse si lesse un giorno questo anonimo ammonimento: ''salis'', basta! A noi non è permesso di giudicare esattamente la figura, alquanto nebulosa, di Domiziano, perchè, avendo acerbamente perseguitati i cristiani, la sua memoria è giunta a noi a traverso quel tanto che il loro rancore ha permesso. È certo però che emanò editti savissimi e dette leggi |
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| caption = {{Sc|palatino — avanzi della casa geloziana.}} <span style="position:absolute;right:0">(Fot. Alinari).</span> |
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⚫ | memorabili e fu severissimo nel frenare i magistrati nella città e i pretori nella provincia, tanto che — sono parole di Svetonio, giudice non certo sospetto — «non furono mai nè più onesti nè più giusti». Ultimo della gente Flavia, egli ebbe in sorte di condurre a fine gli edifici cominciati dai suoi predecessori, e questo fece con grande magnificenza e larghezza. La casa sul Palatino, fra le altre opere, doveva rimanere come esempio di sontuosità e — dopo il fasto della ''domus aurea'' neroniana — come il più meraviglioso palazzo che sorgesse in Roma. |
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Possiamo ancora intendere la bellezza di quell’edificio ammirandone le rovine. Oramai siamo lontani dalla elegante semplicità delle costruzioni augustane: l’indole |
Possiamo ancora intendere la bellezza di quell’edificio ammirandone le rovine. Oramai siamo lontani dalla elegante semplicità delle costruzioni augustane: l’indole |