Pagina:Angeli - Roma, parte I - Serie Italia Artistica, Bergamo, 1908.djvu/107: differenze tra le versioni
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che prediligeva sopra le altre provinole — visse qualche tempo, percorde il Nilo, l’Eufrate, il Danubio, fu nelle Isole Britanniche 80 miglia romane indifesa dei Caledoni; nella Spagna dove rifece in Tarragona il tempio di Augusto; in Egitto dove riedificò il nome sul colosso di Amenofi e concepì quella Antinoé che deve rimanore ai nostri sguardi come la più inespicabile manifestazione |
che prediligeva sopra le altre provinole — visse qualche tempo, percorde il Nilo, l’Eufrate, il Danubio, fu nelle Isole Britanniche 80 miglia romane indifesa dei Caledoni; nella Spagna dove rifece in Tarragona il tempio di Augusto; in Egitto dove riedificò il nome sul colosso di Amenofi e concepì quella Antinoé che deve rimanore ai nostri sguardi come la più inespicabile manifestazione dello spirito adrianeo. Dovunque |
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IL PANTHEON — LATO DESTRO DEL PORTICO. (Fot. I. I. d’Arti Grafiche). |
IL PANTHEON — LATO DESTRO DEL PORTICO. (Fot. I. I. d’Arti Grafiche). |
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egli fu, in Asia come in Africa, nelle Gallie come nella Illiria, lasciò tracce del suo passaggio e si può dire di lui che fu veramente il grande popolarizzatore della civiltà romana, venuto dopo i conquistatori. I paesi che prima avevano poche capanne di strame, si arricchirono di monumenti architettonici, testimonianza della grandezza latina ed inizio di una nuova civiltà. Nessun imperatore e nessun sovrano mai, fu più munifico di Adriano nell’èrigere edifici nuovi e nel restaurare gli antichi. Architetto egli stesso — e non indegno a giudicare dal tempio di Venere e Roma — volle vedere i suoi sogni fatti di pietra e di marmo. Spirito inquieto e cosmopolita,:si compiacque di riunire tutte le forme di bellezza che lo avevano colpito e a Tivoli |
egli fu, in Asia come in Africa, nelle Gallie come nella Illiria, lasciò tracce del suo passaggio e si può dire di lui che fu veramente il grande popolarizzatore della civiltà romana, venuto dopo i conquistatori. I paesi che prima avevano poche capanne di strame, si arricchirono di monumenti architettonici, testimonianza della grandezza latina ed inizio di una nuova civiltà. Nessun imperatore e nessun sovrano mai, fu più munifico di Adriano nell’èrigere edifici nuovi e nel restaurare gli antichi. Architetto egli stesso — e non indegno a giudicare dal tempio di Venere e Roma — volle vedere i suoi sogni fatti di pietra e di marmo. Spirito inquieto e cosmopolita,:si compiacque di riunire tutte le forme di bellezza che lo avevano colpito e a Tivoli |