Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/157: differenze tra le versioni
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Ella si torceva le mani e gli si aggirava attorno come desiderosa e nello stesso tempo paurosa di appoggiarsi a lui. |
Ella si torceva le mani e gli si aggirava attorno come desiderosa e nello stesso tempo paurosa di appoggiarsi a lui. |
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Lo condusse nella camera di Sebastiana, aprì un baule e cominciò a trarne stoffe, fazzoletti ricamati, pacchetti di cioccolattini, calze di filo, profumerie, merletti, una busta con alcune fotografie della ragazza e infine un astuccio di velluto con dentro la collana di zecchini. |
Lo condusse nella camera di Sebastiana, aprì un baule e cominciò a trarne stoffe, fazzoletti ricamati, pacchetti di cioccolattini, calze di filo, profumerie, merletti, una busta con alcune fotografie della ragazza e infine un astuccio di velluto con dentro la collana di zecchini. |
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— Questa.... questa.... — ella disse, traendola e spiegandola davanti al viso di Bruno, — questa collana.... la vedi? è di monete.... Ed io la conosco! Egli me la mise al collo.... una sera.... ma io non ero donna da farmi pagare; non ero un cane a cui mettere il collare! Gliela restituii; io non mi vendevo a lui. Ma egli ha trovato chi comprare! |
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Ella parlava ansando; cadde in ginocchio davanti al baule aperto, strappò la |
Ella parlava ansando; cadde in ginocchio davanti al baule aperto, strappò la |