Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/90: differenze tra le versioni
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Sebbene contrariato, Bruno scrisse un biglietto a Predu Maria dicendogli che finalmente poteva mandargli una buona notizia: «Il signor Perrò, dopo le buone informazioni che io gli diedi sul suo conto, decise di darle lavoro: venga subito». |
Sebbene contrariato, Bruno scrisse un biglietto a Predu Maria dicendogli che finalmente poteva mandargli una buona notizia: «Il signor Perrò, dopo le buone informazioni che io gli diedi sul suo conto, decise di darle lavoro: venga subito». |
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Predu Maria arrivò il giorno dopo. Non zoppicava più, ma era alquanto dimagrito, e i suoi occhi parvero al |
Predu Maria arrivò il giorno dopo. Non zoppicava più, ma era alquanto dimagrito, e i suoi occhi parvero al capo‐macchia più chiari del solito, come gli occhi di un uomo malato. |
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— Sono quasi scappato di nascosto, — egli raccontò. — Non voleva che io cercassi lavoro, quel diavolo! Quando seppe che venivo quassù mi ha coperto |
— Sono quasi scappato di nascosto, — egli raccontò. — Non voleva che io cercassi lavoro, quel diavolo! Quando seppe che venivo quassù mi ha coperto d’ingiurie: pareva volesse mangiarmi vivo! Ma guarda, se ci vuol pazienza! Adesso dice che non mi guarderà più in faccia. |
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Egli scuoteva la testa, ma pareva impensierito per il dispiacere dato al suo ospite ed amico. |
Egli scuoteva la testa, ma pareva impensierito per il dispiacere dato al suo ospite ed amico. |
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