Pagina:Angeli - Roma, parte I - Serie Italia Artistica, Bergamo, 1908.djvu/47: differenze tra le versioni

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Romani trasportare nella loro città uno dei serpenti sacri ad Esculapio che si adoravano nel tempio di Epidauro. Mentre la nave che lo trasportava stava risalendo il Tevere, il serpente guizzò dal suo covile e a nuoto andò a nascondersi nell’isola Tiberina: questo indizio bastò perchè quivi sorgesse il tempio a Esculapio, tempio che occupò l’area dell’attuale chiesa di San Bartolomeo. Esso dovette avere la forma di un naviglio — forse per ricordare il miracolo — ed è nella punta estrema dell’isola, sui banchi di sabbia sottostanti al convento dei francescani che si trovano i frammenti citati. Essi appartengono alla prora della nave marmorea e recano in bassorilievo il busto del dio ed il suo serpente sacro.
Romani trasportare nella loro città uno dei serpenti sacri ad Esculapio che si adoravano nel tempio di Epidauro. Mentre la nave che lo trasportava stava risalendo il Tevere, il serpente guizzò dal suo covile e a nuoto andò a nascondersi nell’isola Tiberina: questo indizio bastò perchè quivi sorgesse il tempio a Esculapio, tempio che occupò l’area dell’attuale chiesa di San Bartolomeo. Esso dovette avere la forma di un naviglio — forse per ricordare il miracolo — ed è nella punta estrema dell’isola, sui banchi di sabbia sottostanti al convento dei francescani che si trovano i frammenti citati. Essi appartengono alla prora della nave marmorea e recano in bassorilievo il busto del dio ed il suo serpente sacro.


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